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LA SALUTE È UN DIRITTO, VECCHIE E NUOVE FRAGILITÀ – CASATI (PD): “CRESCONO LE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE, NECESSARIO RIPENSARE IL MODELLO DI CURA SECONDO LOGICHE DI COPROGETTAZIONE”

 

I nuovi bisogni di una popolazione che invecchia e all’interno della quale le fragilità aumentano, sfidano la programmazione e l’organizzazione dei servizi, perché anche nella nostra Regione sta crescendo la disuguaglianza sociale. ‘Vecchie e nuove fragilità, quali soluzioni?’ sono il tema al centro del panel coordinato questa mattina dal consigliere regionale Davide Casati, nella seconda giornata della Conferenza regionale sulla sanità organizzata dal gruppo consiliare PD.

 

“Siamo convinti che una sanità migliore sia possibile – spiega Casati -; il nostro sistema regionale ha diverse falle e ogni cittadino che ne ha a che fare le conosce bene. Siamo arrivati ad un punto di rottura e le toppe non bastano più: occorre avere il coraggio di ripensare al modello della presa in carico e dell’integrazione sociosanitaria, fornendo risposte più aderenti ai bisogni e ottimizzando gli investimenti”.

 

L’obiettivo della due giorni organizzata dal Pd è prima di tutto quello di mettersi in ascolto di enti, associazioni e realtà sociosanitarie “perché un modello nuovo e diverso non può prescindere dal monitoraggio di vecchi e nuovi bisogni e dalla condivisione delle azioni con i principali erogatori di servizi, nonché con le realtà associative e le rappresentanze” prosegue Casati.

 

“Dai vari interventi che si sono susseguiti nella mattinata – prosegue il consigliere dem – sono emersi con evidenza i limiti di un sistema che si è irrigidito nel governo dell’offerta, non permettendo le necessarie evoluzioni delle politiche in area sociale e sociosanitaria. Non bastano le sperimentazioni, serve una flessibilità che oggi non c’è. Bisogna cambiare paradigma e mettere al centro i bisogni reali, per poi rivedere in modo adeguato le unità d’offerta, alcune delle quali sono gravemente in crisi perché vanno ridefiniti gli strumenti, uscendo dalla logica del voucher e puntando su una vera coprogettazione e una sussidiarietà reale”.

 

“Spesso si punta il dito sulle risorse che non ci sono – aggiunge Casati – ma non possiamo usare questo come alibi: certamente gli investimenti per la sanità devono aumentare a livello nazionale e arrivare, in linea con i paesi Ue, al 7,5% del Pil, ma è assurdo pensare che la loro crescita possa seguire il trend di incremento dei bisogni di cura e presa in carico della popolazione”.

 

“Ecco allora che serve un nuovo modello – conclude Casati – che sia innovativo e al passo con i bisogni, che dia un taglio con il passato, che veda la Regione esercitare un ruolo forte di responsabilità e di coprogettazione. Serve uscire dalla frammentazione delle misure, serve una nuova integrazione e una governance di multilivello, connettendo piani territoriali e di zona. Se poi parliamo di sussidiarietà, serve anche un nuovo modo di rapportarsi al privato sociale, non solo delegandogli l’esercizio di una funzione pubblica, ma valorizzandolo come interlocutore autorevole e protagonista nelle scelte della Regione”.

 

Milano, 24 febbraio 2024

PD Regione Lombardia