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Sono settemila i disabili gravi e gravissimi in Lombardia a cui vengono riconosciuti dalla Regione, in virtù di una legge nazionale, i contributi per l’assistenza: caregiver, assistenza personalizzata e indennizzo per i familiari che non lavorano per assistere il proprio congiunto. Non novemila, quindi, come diceva l’assessore leghista Stefano Bolognini, protagonista di una delle recenti peggiori pagine della Regione Lombardia: a dicembre aveva fatto approvare dalla Giunta regionale un taglio pesante dei contributi ed era incorso nelle forti proteste delle famiglie, delle associazioni e del Pd. Si era difeso dicendo, anche qui manipolando la realtà, di averlo dovuto fare per rispettare le indicazioni del Governo, che aveva invece indicato soglie e criteri minimi, non certo prescrittivi. Non gli aveva creduto nemmeno la sua maggioranza, che aveva votato a scrutinio segreto una mozione presentata dal Pd per ripristinare le condizioni precedenti. Da allora il Pd in Regione non ha mollato la presa e questa settimana è arrivata la nuova delibera con cui l’assessore fa un parziale passo indietro, ripristinando il buono base di 600 euro mensili anziché 400, e togliendo l’assurdo criterio secondo cui venivano esclusi dal contributo i minori che erano iscritti a scuola per almeno 25 ore settimanali. Di contro, è rimasto in vigore il requisito del reddito Isee, con soglia a 50mila euro per gli adulti e 65mila euro per i minori, e le risorse in più sono state messe in buona parte sui voucher, ovvero buoni spendibili presso soggetti accreditati che erogano in cambio servizi di assistenza. I voucher, però, non sono uno strumento apprezzato dalle famiglie, visto che nel 2019 nel territorio dell’ATS di Milano su 2.903 percettori del contributo solo in 168 hanno usufruito del voucher, in 147 su 1221 nelle ASST di Brescia e in 46 su 525 in quelle di Varese.
Anche sui fondi che l’assessore dice di aver trovato in più c’è un certo grado di propaganda, come spiega bene il capogruppo Fabio Pizzul in questo video, mentre ciò che è certo è che il Governo ha stanziato in favore delle politiche regionali per la disabilità consistenti risorse in più per il 2020, 2021 e 2022. Questo per la Lombardia significa passare da 70 a 90 milioni di euro, a cui la Regione aggiunge la sua quota: inizialmente erano 10 milioni, adesso, con tutte le precisazioni del caso, sarebbero 23.
Ora andranno fatte le verifiche, perché soprattutto sui minori e su alcune categorie come i malati di Sla, rimarrebbero delle storture. Il gruppo del Pd rimane allerta.

Redazione NovitàSettegiorniPD-496

 

 

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