Skip to main content

SALUTE MENTALE NELLE CARCERI-FORATTINI,PRESIDENTE COMMISSIONE CARCERI LOMBARDIA: “SITUAZIONE DRAMMATICA”

Si è conclusa l’indagine conoscitiva sulla salute mentale nelle carceri lombarde promossa dalla Commissione Speciale Carceri di Regione Lombardia; la relazione finale è stata approvata oggi in Commissione e approderà in Consiglio regionale il 18 ottobre prossimo.
L’indagine aveva lo scopo di approfondire il tema della gestione e della cura della salute mentale, formulare proposte e individuare soluzioni di fronte al fenomeno crescente del disagio psicologico negli istituti di detenzione lombardi, evidenziato dal preoccupante aumento di suicidi, atti di autolesionismo e depressione.
“Abbiamo indagato la situazione della salute mentale nelle carceri per oltre un anno e mezzo, attraverso visite dirette agli istituti di detenzione, ricerche e audizioni con i direttori degli istituti carcerari e delle REMS, i sindacati di polizia penitenziaria e i referenti degli assessorati regionali coinvolti; un particolare ringraziamento per il contributo dato a questo lavoro al dottor Roberto Ranieri, Responsabile UO Sanità Penitenziaria di Regione Lombardia. Quello che emerso è un quadro drammatico, aggravato dal pesante sovraffollamento che caratterizza tutte le carceri italiane e che rende insufficienti le proposte attuali e il personale e, ancora di più, dall’avvento del Covid che ha acuito l’isolamento dei detenuti e aumentato esponenzialmente i casi a rischio, per cui attualmente non esistono risposte sufficienti”. E’ questa l’analisi della Presidente della Commissione Speciale Carceri della Lombardia Antonella Forattini, che aggiunge: “Lo scopo del nostro lavoro era individuare criticità e possibili soluzioni di fronte a una problematica che vede in Lombardia il più alto numero di suicidi in carcere d’Italia. Partiamo dalla constatazione che le liste di attesa delle REMS sono troppo lunghe e il numero di strutture presenti sul territorio regionale insufficiente, per cui si rende necessario dare corso al più presto alla realizzazione delle nuove REMS previste. Un altro problema cruciale è la carenza di personale, per cui proponiamo di coinvolgere anche figure diverse dagli psichiatri, come psicologi, infermieri psichiatrici e tecnici di riabilitazione psichiatrica. Serve, poi, implementare i percorsi formativi e lavorativi di reinserimento post-detenzione, di cui abbiamo potuto toccare con mano l’importanza nel dare una speranza per il futuro. Non vanno, inoltre, sottovalutate le difficoltà delle donne in carcere che, in quanto in numero minore rispetto agli uomini, rischiano di essere escluse da percorsi specifici di tutela, anche attraverso la cosiddetta medicina di genere. Le criticità nella salute mentale, infine, non riguardano solo i detenuti ma anche il personale. Dal confronto con gli organi sindacali della polizia penitenziaria è emerso come sia necessario investire sulla formazione e prevedere sportelli di ascolto per dare supporto agli agenti”, conclude Forattini.

MIlano, 5 ottobre 2022

PD Regione Lombardia