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BORGHETTI (PD): “LA REGIONE RICONOSCA TUTTI I COSTI SANITARI. E LE RSA BLOCCHINO LE RETTE ORA E LE RIDUCANO DOPO LA PANDEMIA”.

In vista della discussione di domani, mercoledì 2 dicembre, in consiglio regionale, del progetto di legge regionale sui ristori alle Rsa e alle strutture residenziali, il Gruppo regionale del Pd ha depositato, a prima firma Carlo Borghetti, vicepresidente dell’Aula e consigliere dem, emendamenti e ordini del giorno su alcune questioni critiche che riguardano le case di riposo della Lombardia.

“Torno ad insistere su tre punti fondamentali: tamponi rapidi settimanali nelle Rsa per evitare focolai, e non quindicinali come previsto da Palazzo Lombardia; riapertura delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture protette, in sicurezza; blocco degli aumenti delle rette ora e riduzione dopo la pandemia”.

In particolare, il vicepresidente sul terzo punto specifica: “In Lombardia non viene rispettata la copertura regionale del 50% dei costi sanitari delle Rsa prescritta dai Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Infatti, è dimostrato che a fronte di un costo medio a giornata di assistenza di 105 euro, il rimborso medio riconosciuto dal Fondo regionale è di 41,30 euro, ben lontano dal 50%. E così ospiti e famiglie si trovano a pagare rette alberghiere che coprono anche costi sanitari, che invece non devono essere a carico dell’utenza. È tempo di sanare questa ingiustizia, proprio ora che con il Covid si è ulteriormente aggravata: la Regione riconosca alle Rsa tutti i costi sanitari, e le Rsa rivedano in conseguenza le rette, incominciando a tenerle bloccate ora, e riducendole a emergenza sanitaria superata”, conclude Borghetti.

Milano, 1 dicembre 2020

PD Regione Lombardia