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Peste suina, Vallacchi, Carra, Piloni (PD): “Si allarga zona restrizioni e cresce l’allarme: Regione colmi i ritardi e predisponga azioni urgenti di contenimento”

Valera Fratta, Borgo San Giovanni, Lodi Vecchio, Pieve Fissiraga, Casaletto Lodigiano, Borghetto Lodigiano, Castiraga Virardo, Sant’Angelo Lodigiano, Villanova del Sillaro, Graffignana, Marudo, Salerano sul Lambro, Caselle Lurani, Orio Litta, Senna Lodigiana, San Rocco al Porto, Somaglia, Ospedaletto Lodigiano, Guardamiglio. Sono i nuovi comuni del lodigiano interessati da restrizioni a causa della peste suina africana, come comunicato dall’Unione Europea. Ma il perimetro è ancora più largo, perché interessa anche il territorio milanese, a partire dal comune di San Colombano al Lambro. Segno evidente che tutta la strategia messa in campo da Regione Lombardia per il contenimento della diffusione del virus, a salvaguardia dei territori e delle imprese coinvolte, non sta funzionando. Sconta ritardi e lacune. Oggi, per evitare che l’intero comparto suinicolo e la filiera derivata subiscano ricadute pesanti in termini di perdite, servono misure urgenti e supplementari. Occorre che Regione Lombardia prenda in considerazione le azioni che, come PD, abbiamo più volte portato all’attenzione del Consiglio, attraverso mozioni e interrogazioni.

La PSA è un virus molto resistente che si propaga con rapidità e fin da gennaio 2022, quando c’è stato il primo caso ad Ovada, Regione Lombardia ha tardato nel deliberare la messa in sicurezza degli allevamenti: il primo bando per le recinzioni anticinghiali non coinvolgeva tutti i territori della pianura popolati da allevamenti. Un errore miope, visto che i virus riescono a propagarsi in tempi brevissimi e in aree vaste se non ostacolati fin dal loro insorgere.

Il Gruppo regionale del Pd da mesi insiste nell’indicare alcune misure per contrastare la diffusione della peste suina africana: individuare opportune aree di depopolamento, in particolare e prioritariamente nelle province di Lodi, Pavia, Cremona e Mantova e nella Città Metropolitana di Milano; aumentare notevolmente in questi stessi territori il prelievo di cinghiali selvatici e le analisi di campioni sui suini da allevamento; installare una segnaletica adeguata che informi sui comportamenti da tenere al fine di limitare il contagio; valutare il divieto al pascolo dei suini e che siano poi sostenute da Regione le spese per l’acquisto di paglia e foraggio per gli allevatori interessati dalla restrizione; riunire urgentemente il Gruppo operativo territoriale regionale; incrementare il personale veterinario; coinvolgere maggiormente gli Ambiti territoriali di caccia; cofinanziare l’installazione in tutti gli allevamenti suinicoli lombardi delle strutture e delle tecnologie di sanificazione e anticontagio; chiedere l’intervento dell’Esercito per controllare il contagio e recuperare carcasse infette.

L’allarme PSA sta salendo tra gli allevatori e le categorie economiche nelle nostre province, territori con una forte vocazione alle esportazioni di salumi. Occorre considerare i danni per gli allevamenti che si trovano nelle zone in restrizione: questi, infatti, subiscono ulteriori limitazioni alla commercializzazione dei capi. Anche su questo fronte Regione dovrebbe intervenire: serve far pressioni sul Governo perché le aziende che alzano un cordone sicurezza non possono essere equiparate ad aziende infette.

Roberta Vallacchi, Consigliera regionale PD
Marco Carra, Consigliere regionale PD
Matteo Piloni, Consigliere regionale PD

 

Milano, 19 aprile 2024

 

PD Regione Lombardia