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Le persone portatrici di disabilità, molto spesso, incontrano problemi che sarebbero evitabili. In questi giorni il gruppo regionale dem ne ha affrontati alcuni ponendoli all’attenzione della Regione. Uno di questi è senza dubbio la diffusione pervasiva delle barriere architettoniche. La Regione si deve dotare di un piano che la porti in 10 anni ad eliminarne il più possibile, rendendo le città, gli spazi pubblici e privati pienamente fruibili anche da chi ha difficoltà motorie o si deve muovere in sedia a rotelle. Occorrono azioni mirate e finanziamenti ad hoc per i comuni, per i privati cittadini e, particolarmente importante, per i luoghi di svago e di cultura. I comuni devono adottare i propri piani, che si chiamano P.E.B.A. (piani di eliminazione delle barriere architettoniche), ma vanno incentivati e sostenuti. Il Pd ha depositato una mozione che sarà discussa martedì 2 aprile: siamo certi che il Consiglio regionale sarà sensibile al tema.

Un secondo problema nasce dalla segnalazione di diversi cittadini in attesa di vedere riconosciuta l’invalidità civile. L’iter è abbastanza lungo e prevede le visite degli specialisti che accertano l’handicap e quella in ATS, dove viene effettivamente attribuita, o meno, la condizione di invalidità e il suo grado. Tra l’uno e l’altro passaggio ce n’è uno formale ma indispensabile: un certificato a crocette che può essere redatto dagli specialisti stessi o dal medico di famiglia. Per la normativa vigente questo certificato dovrebbe essere fornito gratis ma in Lombardia, complice la disattenzione della Regione, così non è: ai cittadini che si recano dai propri medici vengono chieste cifre che vanno dai 50 ai 150 euro. La Regione deve intervenire, stipulare una convenzione e sollevare i cittadini, peraltro fragili, da questo balzello. Per questo c’è un’interrogazione che andrà in Aula sempre martedì.

Già positiva, invece, la conclusione di un’altra vicenda in cui la Regione ha peccato un po’ di superficialità: possibile che tra due bandi per l’acquisto di ausili e di strumenti tecnologicamente avanzati per persone disabili o con disturbi dell’apprendimento possano passare sette mesi? Che ne è di chi ha dovuto effettuare l’acquisto o il noleggio dei mesi scoperti? Abbiamo posto il tema, perché questo è quanto è successo tra marzo e ottobre 2018, e la Regione è corsa ai ripari. Con la nuova delibera di lunedì 25 marzo il contributo del 70% a copertura della spesa è garantito anche a tutti loro.

Redazione NovitàSettegiorniPD

PD Regione Lombardia