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VILLANI E BORGHETTI (PD): “NO A UNA LEGGE CHE NON TUTELA ABBASTANZA TERRITORI E PARCHI”

“È una legge che enuncia principi condivisibili, ma li sacrifica di fronte alle esigenze, legittime ma non si sa quanto prioritarie, degli operatori. Eppure, c’è un bene più grande per la Lombardia e per i lombardi: è il nostro territorio, è l’ambiente, sono le aree protette”, in sintesi, è per questo motivo che il Gruppo regionale del Pd ha votato contro il progetto di legge sulla ‘Disciplina della coltivazione sostenibile di sostanze minerali di cava e per la promozione del risparmio di materia prima e dell’utilizzo di materiali riciclati’.
Un’unica soddisfazione per i dem: “È stato approvato un nostro ordine del giorno che prevede, fra l’altro, di impegnare la Giunta regionale a valutare come quantitativi ammissibili per i nuovi piani provinciali almeno quelli depurati della quota di materiali alternativi utilizzati nella programmazione precedente, vale a dire che quanto meno entrano nel computo complessivo dei piani cave i materiali riciclati”, rilevano il consigliere Giuseppe Villani, che da sempre segue la questione, e il vicepresidente d’Aula Carlo Borghetti, che è intervenuto sul tema dei parchi.

“Abbiamo presentato degli emendamenti che andavano nella direzione di circoscrivere una volta per tutte le attività estrattive fuori da zone che sono di salvaguardia, come parchi e parchi locali di interesse sovracomunale, i cosiddetti Plis – spiega Borghetti –. Per noi è impensabile cavare all’interno di aree protette, e non certo per una questione di immagine della nostra regione. Eppure, non sono stati accolti. La Giunta Fontana ha perso davvero un’occasione per tutelare i parchi. E non ci basta che parli di disincentivare: è troppo poco”.

Villani ha invece riassunto il lavoro fatto finora: “Da 10 anni almeno le forze politiche che siedono in consiglio regionale insistono per avere una nuova legge che, tuttavia, già da subito si è dimostrata inadeguata. Abbiamo costituito commissioni ad hoc, ma siamo ancora qui a discutere, perché riteniamo che questa proposta sia largamente insufficiente rispetto alle esigenze”.
Anni in cui, ha fatto presente Villani, “ci siamo confrontati con una forte crisi economica ed edilizia, una mancata programmazione, le modifiche della legge Delrio che hanno interessato le province. La nuova normativa dovrebbe tenere conto di tutte queste questioni”.
Non sono meno importanti i dati del Rapporto cave di Legambiente: “In Italia nel 2021 si contano 4.168 cave autorizzate e oltre 14.000 cave dismesse o abbandonate. La Lombardia guida la classifica delle cave abbandonate con le sue 3.042 ed è quarta, per cave autorizzate, con 348 siti, dopo Sicilia, Veneto e Puglia – ha riassunto Villani –. Ma erano soprattutto i dati Istat 2017 sul volume di cava estratto che ci imponevano una riflessione attenta: in Lombardia si estraeva il maggior quantitativo di sabbia e ghiaia tra tutte le regioni, ben 6.900.000 metri cubi (il 23,6% di quanto estratto in Italia), 1.170.000 di pietre ornamentali (18,8%) e 2.170.000 di calcare (8%). Questo ci imponeva di essere più attenti e fermi nella definizione di soglie di escavazione”.

Per tutti questi motivi il Pd si aspettava “una parola in più rispetto a una serie di situazioni così fotografate. Riconosciamo che c’è nella legge un’attenzione all’economia circolare, ma alle affermazioni di principio non corrispondono norme riferite alla gravità della situazione e non bastano gli atti di indirizzo. Insomma, una norma ha più legami con il passato che con un futuro che va costruito e non solo enunciato o auspicato”.

Milano, 26 ottobre 2021

PD Regione Lombardia