Mercatone Uno, 331 dipendenti in Lombardia: dichiarata fallita; Husqvarna Italia, di Valmadrera, 80 lavoratori: chiusa senza preaaviso; Ex Cavalca di Arcisate, 26 addetti licenziati.
Sono queste solo le ultime crisi aziendali portate all’attenzione del Consiglio regionale che segnalano la preoccupante condizione del sistema produttivo lombardo. Il Pd, a fianco dei lavoratori, chiede un intervento immediato e fattivo di Governo e Giunta regionale.
Mercatone Uno
Mentre la Procura di Milano indaga per bancarotta fraudolenta il ceo di Shernon Holding, la società che gestiva i 55 punti vendita di Mercatone Uno, dichiarata fallita dal tribunale di Milano, i 331 lavoratori lombardi attendono ancora la cassa integrazione. La crisi che ha colpito l’azienda è di rara complessità, come hanno evidenziato anche le rappresentanze sindacali intervenute in audizione, in Commissione attività produttive, e richiede da subito un impegno serrato da parte di tutte le istituzioni. Il Consiglio regionale, martedì scorso, ha approvato una mozione urgente, presentata dal Pd, sottoscritta da tutti i capigruppo e votata all’unanimità, in cui si chiede innanzitutto di sollecitare il ministero dello Sviluppo economico affinchè attivi quanto prima gli ammortizzatori sociali, visto che il Tribunale di Bologna, che aveva già aperto un’inchiesta per bancarotta, il 6 giugno ha stabilito la retrocessione dell’amministrazione straordinaria. Nel documento si chiede anche al Governo di ripristinare tutte le condizioni economiche e contrattuali precedenti alla vendita e annullare anche i passaggi di contratto di lavoro da full time a part time, siglati a seguito di accordi che, date le mutate condizioni, non sono più validi.
La mozione chiede, inoltre, di sollecitare l’Abi affinchè le banche sospendano temporaneamente i mutui accesi dai lavoratori di Mercatone Uno, come ha già fatto, di propria iniziativa, Banca Intesa Sanpaolo.
Anche la Regione deve fare la sua parte, prima di tutto riattivando il Fondo della anticipazioni sociali, in modo che i lavoratori possano ricevere la cassa integrazione in tempi brevi senza attendere, come accade ora, diversi mesi e mettendo a punto politiche attive del lavoro, a partire dal rifinanziamento delle azioni di rete.
La grande distribuzione, infine, sta vivendo una crisi sistemica che richiede un confronto puntuale in commissione e l’istituzione di un tavolo interassessorile.
Husqvarna Italia di Valmadrera
80 lavoratori licenziati alla Husqvarna di Valmadrera, un’azienda metalmeccanica che ha cessato improvvisamente la produzione il maggio scorso. Una crisi drammatica, sulla quale si è tenuta un’audizione in Commissione Attività produttive con la proprietà, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli enti locali. “Tutte le parti – sottolinea Raffaele Straniero, consigliere dem e componente della Commissione – hanno convenuto sulla necessità di chiedere la cassa integrazione straordinaria e in questo senso c’è un accordo che ne rappresenta un presupposto importante. La Regione ha il dovere di impegnarsi a seguire passo passo la vertenza e a vigilare affinché vengano messe in atto tutte le politiche attive del lavoro e i dipendenti possano trovare soluzioni lavorative valide”.
“E’ importante – conclude Straniero – monitorare la possibilità ventilata dalla proprietà di una cessione o una prosecuzione dell’attività da parte di altri soggetti perché sarebbe la soluzione più immediata per i lavoratori e aprirebbe la possibilità di non disperdere una realtà lavorativa fondamentale del nostro territorio”.
Ex Cavalca di Arcisate
La Ex Cavalca di Arcisate, in provincia di Varese, oggi Nord Clothing, è un grande magazzino di abbigliamento e calzature. Entrato in crisi, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 26 lavoratori. I loro rappresentanti sono stati ricevuti dalla Commissione attività produttive giovedì pomeriggio. A complicare il tutto c’è un problema legale tra le due società coinvolte, Nord Clothing e la Solution Team. A farne le spese non possono essere i lavoratori: si devono ritirare i licenziamenti e riaprire la trattativa di vendita o affitto di ramo di azienda.
Addetti alle pulizie di Asst Valtellina, Alto Lario e Ats montagna
Orario di lavoro ridotto del 30% e mancata proroga dei contratti a tempo determinato per gli addetti alle pulizie dell’Asst Valtellina, Alto Lario e Ats Montagna. A essere coinvolte dal cambiamento sono 126 persone che si vedono ridotto un reddito già modesto, perché part time e a bassa retribuzione o, peggio, si ritrovano senza lavoro. Questo a causa del cambio appalto avvenuto il 17 dicembre scorso. La vertenza è stata portata all’attenzione della commissione Attività produttive in un’ audizione a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali dei lavoratori e la parte datoriale. Nell’incontro il Pd si è impegnato a intervenire sulla Regione perché siano cambiati i criteri di selezione delle gare d’appalto.
Redazione NovitàSettegiorniPD
14 giugno 2019