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Grazie al Pd finalmente arriva dalla Regione un’inversione di rotta e un impegno reale per la fase post Covid. Sono state approvate martedì scorso, in consiglio regionale, due mozioni presentate dal Pd che impegnano la giunta a garantire test a tariffe standard e tamponi gratuiti e a stilare un Piano di sanità territoriale post covid.
Una mozione impegna la giunta a potenziare il piano di screening. Cinque i punti del documento: la Regione dovrà rendere gratuito il tampone effettuato dopo il test sierologico positivo (oggi viene rimborsato solo se il tampone stesso risulta positivo), condurre uno studio epidemiologico mediante test sierologici sugli over 65, la categoria più colpita dal virus, indicare ai laboratori una tariffa standard per i test sierologici effettuati in via privata e prevedere un percorso agevolato per le aziende che vogliono effettuare i test sui propri dipendenti.
“Il Consiglio regionale, su nostra iniziativa, ha imposto alla giunta di fare un nuovo e importante passo avanti sulla strategia di contrasto all’epidemia – sottolinea Samuele Astuti -. Un cambio di strategia che chiediamo da tempo, inascoltati, e che ha visto finalmente d’accordo anche le forze di maggioranza: speriamo che si possa recuperare il tempo perduto. Una più capillare campagna di verifica della diffusione del virus, tramite test sierologici e tamponi, è la strada da percorrere per liberare, finalmente, la Lombardia da questo terribile morbo”.
Ma la necessità è anche quella di guardare oltre. L’emergenza covid ha mostrato i limiti della sanità territoriale lombarda e di conseguenza la necessità, per non farsi trovare impreparati di fronte a eventuali nuove ondate epidemiche, di prevedere un piano post covid. Grazie a un’altra mozione presentata dal Pd la giunta si impegna a mettere in campo diverse azioni su vasta scala. Innanzitutto c’è l’impegno a rendere obbligatori i vaccini antinfluenzali per gli over 65 e le persone più fragili o a rischio (la copertura ad oggi è solo del 48%) e per fare questo a provvedere da subito all’ approvvigionamento delle dosi.
Ma c’è molto di più. “Grazie al decreto 34 del governo – spiega Carmela Rozza – alla Lombardia arriveranno 727 milioni di euro per la sanità sia di territorio che ospedaliera, il che consente di prevedere assunzioni di medici e infermieri necessari all’organizzazione di un’ infrastruttura territoriale sanitaria. Sarà possibile quindi potenziare le Unità speciali per la continuità assistenziale (USCA), per arrivare, come previsto dalla normativa nazionale, ad averne una ogni 50 mila abitanti, disponendo un piano di assunzioni del personale medico e infermieristico e investendo le risorse necessarie a pagare le prestazioni già somministrate e quelle future. La necessità è quella di assumere 300 medici e 1600 infermieri”.
Medici e infermieri che devono avere la garanzia di lavorare in sicurezza. Per questo il documento stabilisce che si istituisca, entro l’assestamento di bilancio, una struttura di programmazione in grado di organizzare il tracciamento con test sierologici e relativi tamponi per tutti gli operatori sanitari. Entro ottobre, inoltre, dovranno essere ripristinate le attività ambulatoriali e di ricovero sospese per l’emergenza. Sempre in un’ottica di potenziamento della sanità territoriale, infine, si chiede al Governo di aumentare i fondi destinati alle borse di studio per gli specializzandi in medicina generale ad oggi insufficienti .

RedazioneN7ggPD513

PD Regione Lombardia