Con la seconda ondata della pandemia che sta risalendo vertiginosamente, nelle case di riposo lombarde, le Rsa, inizia a tornare la preoccupazione e il timore di rivedere un brutto film. Lo denuncia Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd che ha firmato, con i colleghi dem, una mozione che sarà discussa durante la seduta di martedì 3 novembre e che propone un Piano regionale per queste strutture: “A marzo e nei mesi seguenti, nelle Rsa della Lombardia si è consumato un dramma. Senza gli strumenti per affrontare un simile evento, le case di riposo sono state teatro di un numero impressionante di decessi. D’altra parte, i loro ospiti sono le vittime perfette del virus: sono anziani, cronici, pluripatologici e vivono in comunità. È qui che bisogna intervenire subito”, avverte Scandella.
“A otto mesi dall’inizio della pandemia, la Regione ha inondato i servizi sociosanitari di raccomandazioni e protocolli, ma il sostegno ad affrontare il virus è un’altra cosa, anche il supporto previsto in alcune delibere è rimasto a oggi sulla carta, e se la Regione non si dà una mossa con iniziative concrete a sostegno di tutto il sociosanitario, rischiamo di vedere a breve un nuovo dramma, a partire dalle Rsa – insiste Scandella –. Durante la prima ondata la maggior parte dei decessi Covid non era stato diagnosticato come tale: quindi serve subito un Piano regionale per il tracciamento a tappeto di operatori e ospiti, per evitare l’ingresso del virus nelle strutture e per isolare tempestivamente gli ospiti positivi, scovando subito gli asintomatici, oltre a prevedere tutta una serie di sostegni rapidi e concreti mancati a marzo”.
Nella mozione, Scandella e i consiglieri Pd dettagliano i punti del Piano regionale Rsa che propongono: disponibilità di test per monitorare settimanalmente gli operatori sociosanitari in servizio e il personale, interno ed esterno, addetto ai servizi generali, al fine di evitare che questi possano portare dentro le strutture il virus; possibilità di testare tutti gli ospiti almeno una volta alla settimana, al fine di poter mettere tempestivamente in isolamento gli ospiti positivi, anche asintomatici; disponibilità certa di strutture di supporto per trattare gli anziani positivi, nel caso in cui la Rsa non abbia sufficienti spazi separati adeguati disponibili e la disponibilità di adeguati ricoveri ospedalieri per gli anziani più gravi, indipendentemente dalla loro età; messa a disposizione senza formalità burocratiche di medici specialisti da parte degli ospedali (Asst) per consulenze e supporto al personale medico delle Rsa; progressiva possibilità di visite per i parenti in sicurezza in relazione all’andamento epidemiologico e alla disponibilità di testare gli stessi all’ingresso con test rapidi; garanzia di fornitura dei Dpi da parte della Regione qualora si dovesse tornare in una situazione di scarsità come successo nella prima ondata epidemica; versamento, entro la prima metà di novembre, dei contributi previsti nel budget 2020 e non ancora versati per i posti letto rimasti vuoti a causa della pandemia, a parziale ristoro delle maggiori spese sostenute durante l’epidemia Covid-19; istituzione di una Cabina di regia regionale con la partecipazione di specialisti e gestori per monitorare le misure di gestione e contenimento del Covid nelle Residenze.
“Bisogna assolutamente dare una risposta definitiva e in tempi rapidi sulle mancate entrate registrate nei mesi scorsi – conclude Scandella -. C’è la disponibilità a trovare una soluzione, ma le incognite pesano sulla predisposizione del prossimo bilancio e quindi sull’erogazione di tutti i servizi, anche esterni, che queste realtà erogano e che sono fondamentali per i territori”.
Milano, 30 ottobre 2020