“Dopo sei mesi dall’approvazione, la riforma della sanità lombarda ha dovuto essere corretta da un nuovo voto in Aula, e non su aspetti secondari, ma per modifiche sostanziali. Senza queste modifiche, chieste espressamente dal Governo, la riforma sarebbe stata impugnata e rimandata al giudizio della Corte Costituzionale. Tuttavia, i problemi dei lombardi, come la mancanza di medici, i pronto soccorso intasati e le liste d’attesa lunghissime, anche con questa nuova versione non vengono affrontati e risolti. Tante parole e tante promesse, ma i problemi rimangono tali e quali. L’impressione è che si tratti solo di una grande finzione per non cambiare nulla e non toccare interessi consolidati: basta pensare alle numerose inaugurazioni di Case della Comunità che, al momento, sono solo gusci vuoti e non offrono i servizi previsti dalla normativa nazionale. La Lombardia vuole i soldi dello Stato e dell’Europa, ma per continuare a farsi gli affari propri.”
Così il consigliere regionale comasco del Pd in Regione Lombardia, Angelo Orsenigo, che commenta l’approvazione, oggi in Consiglio regionale, delle correzioni alla riforma della sanità lombarda del novembre scorso, all’interno della “legge di revisione normativa ordinamentale 2022”.
Le correzioni sono state rese necessarie dalla richiesta del Governo di armonizzare la riforma Fontana-Moratti con le norme nazionali, in particolar modo sulla nomina dei direttori generali, per la quale viene ridotta la discrezionalità della giunta regionale, sul rapporto con la sanità privata e sulle funzioni delle ATS.
Milano, 10 maggio 2022