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BORGHETTI E GIRELLI (PD): “STESSE REGOLE A STRUTTURE SOCIOSANITARIE CON OSPITI BEN DIVERSI: LA REGIONE CAMBI LA DELIBERA MINESTRONE”

La Regione cambi la delibera minestrone  su RSA e strutture sociosanitarie. A chiederlo, a seguito delle audizioni che si sono tenute oggi in Commissione sanità -richieste dal Pd- delle associazioni del settore (Uneba, Arlea, Confocooperative Federsolidarietà lombarda, Fondazione Brescia Solidale onlus e Agespi) sono il vicepresidente del Consiglio regionale, Carlo Borghetti e il capodelegazione del Pd in Commissione, Gianni Girelli.

Con la DGR 3226 del 9/6/2020 la Regione stabilisce nuove regole per le strutture sociosanitarie della Lombardia stabilendo gli stessi obblighi strutturali e gestionali per servizi con ospiti ben diversi tra loro, perché si parla di anziani, di persone anche molto giovani con disabilità psichiche o fisiche, o di persone con fragilità o con problemi di tossicodipendenza. “La delibera- sottolineano Borghetti e Girelli- è inadeguata come hanno denunciato chiaramente i rappresentanti dei gestori, innanzitutto perché tratta allo stesso modo strutture che sono molto diverse tra loro: una cosa è una RSA con oltre 100 ospiti, un’altra cosa una comunità con 8 o 10 ospiti”.

Ma non solo. “Non si capisce -continuano Borghetti e Girelli- perché la delibera obblighi i gestori ad attivare una sorveglianza sanitaria al domicilio di persone che non sono ancora loro ospiti.  Questa attività potrebbe essere svolta dalle USCA”. Necessario, inoltre, regolamentare meglio la possibilità degli ospiti di incontrare i parenti, ad oggi di fatto vietata dalla delibera, e regolamentare in modo più appropriato attività molto specifiche come quelle delle comunità terapeutiche”.

“Questo senza contare -sottolineano i consiglieri dem- che tutte le nuove regole comportano un aggravio dei costi di  gestione e non tengono affatto conto che le  strutture hanno avuto ingenti extra costi durante la fase acuta dell’epidemia e non potendo contare sulle rette in entrata per la mancanza di ospiti”.

“Ancora una volta- concludono Borghetti e Girelli- la Regione mostra una incapacità di dialogo con il mondo sociosanitario, che avrebbe portato a una delibera migliore, come è avvenuto ad esempio in Veneto e questo senza contare che, ancora una volta   la Commissione sanità non è stata nemmeno sentita sul tema”.

Milano, 24 giugno 2020

 

PD Regione Lombardia