A fronte delle insistenti voci che parlano di una chiusura da parte di Regione Lombardia del reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’ospedale di Rho, dove vengono assistiti i neonati con problemi alla nascita, il vice Presidente del Consiglio regionale, Carlo Borghetti, si è attivato già nelle scorse settimane presso la Regione per scongiurare una ipotesi di questo tipo.
“In mancanza ad oggi di un atto formale da parte dell’assessorato regionale alla Sanità che riguardi specificatamente la TIN di Rho -ha dichiarato Borghetti- ho parlato direttamente con l’assessore Gallera e con il direttore generale dell’assessorato per comprendere quali fossero le valutazioni in corso. Ne ho ricavato la risposta che il comitato tecnico regionale che si sta occupando della revisione della rete regionale delle TIN non ha ancora concluso la valutazione delle 19 terapie intensive presenti in Lombardia, e che nulla è ancora deciso. Ho rappresentato quindi con forza all’assessore la necessità di dare continuità -e tenere aperto- questo fondamentale servizio per il territorio. La TIN di Rho non può essere chiusa, ho detto all’assessore: tutti coloro che ne hanno usufruito in questi anni ne testimoniano la qualità del servizio, e in tutto l’ovest e nord-ovest Milano, per l’ampio territorio che va da Magenta a Legnano, passando per Rho fino a Paderno Dugnano, non esiste nessun’altra TIN se non quella di Rho”.
“So benissimo -aggiunge Borghetti- che esiste una normativa nazionale (il D.M.70) che impone determinati requisiti per l’individuazione dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale, e il requisito fondamentale che fa riferimento alla popolazione è senza dubbio rispettato per l’ampio bacino che può gravitare sulla TIN di Rho. Aggiungo che una strategia molto importante per la ASST Rhodense, come più volte dichiarato dall’azienda stessa, e come confermato con l’inaugurazione delle nuove sale parto, dev’essere quella di creare un servizio materno-infantile presso l’ospedale di Rho che caratterizzi l’ospedale stesso per il futuro e ne rappresenti uno dei punti di forza, ampliando progressivamente tutti i servizi sanitari per i neonati e per la fascia pediatrica che nell’ospedale di Rho possono trovare adeguata collocazione, anche con lo sviluppo che si avrà con i prossimi importanti nuovi lavori di ristrutturazione che il presidio rhodense vedrà spero a breve partire (grazie ai finanziamenti che avevamo sollecitato negli anni scorsi). All’interno di questa strategia, quindi, ancora di più risulta necessario dare continuità alla Terapia Intensiva Neonatale. Ho fatto formale richiesta di avere dall’assessorato la documentazione che riguarda la revisione delle TIN lombarde e aspetto la risposta che l’assessore si è impegnato a darmi al più presto per chiarire le intenzioni della Regione”, conclude Borghetti.
Milano, 15 ottobre 2019