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Arriva in Aula martedì la mozione di censura a Romano La Russa presentata dalle opposizioni dopo il saluto romano al funerale del cognato. La resa dei conti avviene a urne chiuse, in un quadro di fibrillazioni nel centrodestra per l’inversione dei rapporti di forza tra Lega e Fratelli d’Italia. Tuttavia, a rigor di statuto, la votazione non sarà segreta, ma palese, per appello nominale, quindi è improbabile che la maggioranza voglia apertamente prestare il fianco all’attacco del Pd.
Il gesto di La Russa, anche con la sua esitazione e con il tentativo successivo di minimizzare l’accaduto, ha però messo in luce i legami non risolti di Fratelli d’Italia con il mondo missino e con l’eredità fascista. Un’eredità che si pone in chiaro contrasto con i valori delle istituzioni che il partito di Meloni dovrà assumere a così alto livello. Quel braccio alzato è una macchia, e lo hanno visto in tutta Italia come lo hanno visto le cancellerie europee e occidentali, con forte imbarazzo di un partito che aveva fatto di tutto nelle ultime settimane per apparire rassicurante. Bisogna dirlo: gli italiani non ci hanno creduto, non hanno badato a questo e ad altri segnali, e ora si sta per avvicinare il momento della verità in cui non sarà quel cupo folclore a fare la differenza, ma gli atti di governo.
E noi ci saremo.

👉 Il testo della mozione e l’iter istituzionale sul sito del Consiglio

Redazione N7ggPd

PD Regione Lombardia