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Giovedì 17 marzo, dopo l’approvazione, in commissione Agricoltura, della proposta di risoluzione presentata dal capodelegazione dem Matteo Piloni sulla crisi del settore agroalimentare, si è svolta, sempre all’interno del Pirellone, un’agorà tutta dedicata al futuro dell’agricoltura lombarda, con la partecipazione di Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo e di Susanna Cenni, vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera dei deputati.

“Un’occasione per ascoltare le tante testimonianze e proposte di imprenditori e rappresentanti del settore e raccogliere le forti difficoltà e preoccupazioni sul futuro – racconta Piloni – . Ma anche la voglia di contribuire ad invertire la rotta, puntando su programmazione degli investimenti, equilibrio tra produzione e sostenibilità, flessibilità nelle misure e la necessaria informazione sul ruolo fondamentale della nostra agricoltura”.

E risale proprio a giovedì mattina la presentazione del cosiddetto “pacchetto Ucraina” annunciato agli eurodeputati dal Commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski e illustrato dall’on De Castro alla nostra agorà. “Si tratta di 500 milioni di euro, di cui circa 50 destinati all’Italia, che gli Stati membri potranno cofinanziare al 200%, per un pacchetto totale di 1.5 miliardi che in Italia potrebbero diventare circa 200 milioni da spendere subito, entro il mese di ottobre, per supportare la liquidità delle aziende –  ha spiegato De Castro – dobbiamo liberare il più possibile la produzione europea”.

Sono quattro i punti fondamentali toccati da De Castro: l’utilizzo della riserva di crisi all’interno della Pac, la sospensione temporanea delle superfici a riposo, il proseguimento degli aiuti di stato e lo stoccaggio della carne suina. “Una risposta immediata che porta risorse fresche, non sarà la soluzione di tutti i problemi, ma si tratta sicuramente di un primo passo significativo di cui, da europeista convinto, sono soddisfatto”.

Punti che tornano anche nella risoluzione targata Pd e che andrà in aula il prossimo 22 marzo.

“Se l’Unione europea mette sul tavolo la riserva di crisi Pac, accogliendo le proposte del nostro eurodeputato De Castro, Regione Lombardia agevoli dunque la ricaduta di queste risorse sui territori. La nostra proposta nasce dalla necessità impellente di intervenire per sostenere una porzione fondamentale del sistema produttivo lombardo e nazionale, innanzitutto rendendo più flessibili alcune questioni all’interno della Pac e del Pnrr nazionale, proprio nella direzione intrapresa dal Parlamento europeo, come ci ha raccontato l’on. De Castro” spiega Piloni, illustrando poi le tre proposte integrative approvate dalla commissione e cioè: “sospendere temporaneamente l’obbligo previsto dall’attuale politica agricola comune (PAC) di non coltivare almeno il 5% delle superfici arabili delle nostre aziende, attivare le misure contro le crisi di mercato previste anche dal Regolamento OCM (Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli) e mobilitare la riserva di crisi PAC e la riattivazione della misura straordinaria Covid prevista dal Regolamento sullo Sviluppo Rurale”.

“La nostra risoluzione prevede, inoltre, la riduzione del carico fiscale e parafiscale sui prodotti energetici e lo sblocco in tempi brevi delle risorse del Pnrr per accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, introducendo premialità per rafforzare le filiere più in difficoltà, rendendo il settore agro-energetico una opportunità di crescita e di sviluppo per tutte le imprese agricole – prosegue Piloni – Il documento impegna la giunta lombarda anche sul fronte lavorativo, chiedendo di promuovere il confronto tra le rappresentanze degli allevatori e del settore della trasformazione per concordare condizioni contrattuali eque, fondamentali per assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti lombardi e a incentivare, infine, l’utilizzo di risorse per la produzione di energie rinnovabili, affrontando logiche di economia circolare che permettano alle aziende di coniugare l’eventuale sostegno al reddito connesso alla produzione di energia, anche un risparmio sui costi di acquisto”.

Il testo e l’iter istituzionale della proposta di risoluzione sul sito del Consiglio regionale

Il video dell’agorà

RedazioneN7ggPd

 

 

PD Regione Lombardia