PANEL 6 – Con Miriam Cominelli e Paolo Romano 📍 Una politica avanzata e ambiziosa per la salute mentale – Interventi di: Don Virginio Colmegna, Paola Ferri, Paola Gobbi, Ludovico Culicchia, Angelo Mattei, Francesca Nettuno, Filomena, Quitadamo, Francesco Paladini, Valeria Negrini ▶️ Video del panel
Una politica avanzata e ambiziosa per la salute mentale
Panel coordinato da Miriam Cominelli e Paolo Romano
Serve una visione sistemica della cura
La salute mentale non si cura in ospedale, ma sul territorio
Don Virginio Colmegna, presidente onorario Casa della carità
“Le famiglie denunciano l’isolamento sociale, ma la malattia mentale non deve essere vista come uno stigma, un pericolo sociale. Non è la diagnosi che definisce la persona. È il territorio che si deve prendere cura con una pluralità di attori che mettono al centro le persone più fragili che hanno bisogno di relazioni continuative. Serve la sanità, ma serve la coesione sociale. Serve una rivoluzione sociale che parta dalla sanità pubblica e tenga insieme sociale e sanitario. È la comunità che deve farsi carico della malattia mentale collaborando all’integrazione sociale”. ▶️ il video dell’intervento
Valeria Negrini, presidente dei Confcooperative Federsolidarietà Lombardia
In Lombardia ci sono 100 cooperative sociali, molte delle quali si occupano di malattia mentale. L’ offerta di strutture residenziali per post acuti è bassa: sono 31 di cui quattro pubbliche e 27 private, 43 i centri diurni (31 pubblici e 12 privati). I posti per acuti negli ospedali sono solo 114. Ci sono Asst che non hanno posti per minori che vengono ricoverati con gli adulti. Le risorse destinate dalla Regione alla salute mentale sono irrisorie e ammontano a poche centinaia di milioni, e questo a fronte di un bisogno crescente. Aumentano i casi di autismo, disturbi dell’apprendimento, dell’alimentazione, i fenomeni di autolesionismo e gli episodi suicidari. Mancano le Uonpia, per accedervi si resta in lista d’attesa più di un anno. La risposta ai problemi di salute non può essere solo clinica, serve rete di comunità”. ▶️ il video dell’intervento
Filomena Quitadamo, vicepresidente di Urasam, Unione regionale associazioni
Coordiniamo gruppi di lavoro aperti fra pari guidati da un esperto. Servono interventi proattivi, che vadano a cercare chi soffre di disagi psichici. Serve che nelle case di comunità ci si occupi di salute mentale, in collaborazione con il terzo settore. ▶️ il video dell’intervento 📍le slide
Angelo Mattei, centro La Fenice di Brescia
Il malessere nei minori è in crescita, soprattutto negli anni successivi al covid, Servono servizi di vicinanza. È ormai provato che più il servizio è vicino più è efficace la risposta al bisogno. La cura deve essere intensa, costante e duratura. Non può essere spot. Servono politiche di rete.
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Paola Gobbi, infermiera psichiatrica
Essenziale nella cura della malattia mentale l’assistenza domiciliare di cui si occupa l’infermiere psichiatrico. ▶️ il video dell’intervento
Ludovico Culicchia, psichiatra
In Italia le persone prese in carico dai servizi per salute mentale sono 800 mila, ma la domanda è 10 volte più alta. In Lombardia solo il 6% di chi soffre di disturbi mentali è in strutture residenziali, ma la Regione vi spende il 71% delle risorse. Servirebbero pratiche proattive e prevenzione, che ridurrebbero il numero di Tso, ma mancano operatori. Ne servirebbe 1 ogni 1500 abitanti ma gli operatori sono solo 30 mila, ne mancano 4 mila. La Lombardia ha aperto reparti di psichiatria che sono l’extrema ratio in mancanza di servizi territoriali, ma è proprio quello che più temeva Basaglia.
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Francesco Paladini, psicologo
Mentre nel 2002 solo il 37% degli psicologi lavorava nel pubblico ora vi lavora il 41%. ▶️ il video dell’intervento
Francesca Nettuno, psicologa scolastica a Monza
La figura dello psicologo scolastico non è riconosciuta ufficialmente anche se in Lombardia esistono buone pratiche, per esempio a Lecco. La necessità è riconoscerne la figura, garantirne la presenza continuativa nelle scuole e prevedere la formazione. ▶️ il video dell’intervento
Paola Ferri, psicanalista
Serve collaborazione tra psicologi e psichiatri e serve che la psicoterapia resti nei servizi pubblici. La malattia mentale deve essere curata sul territorio e non nell’ospedale, anche se certamente devono essere previsti i reparti, ma solo per acuzie. ▶️ il video dell’intervento