Per salvare la Terapia Intensiva Neonatale di Rho e valorizzare le competenze degli operatori, è necessario farla dialogare con la Rimmi, la rete materno-infantile per l’area metropolitana milanese che è stata pensata nel 2016 per mettere a sistema le specialità per la cura dei neonati e che si articola su due livelli, uno territoriale e uno ospedaliero. A questo obiettivo sta lavorando il Vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere PD Carlo Borghetti che, intervenuto in Commissione Sanità questa mattina, ha detto: “La Commissione tecnica regionale che sta ripensando la rete delle Terapie intensive neonatali lombarde deve assolutamente lavorare in sinergia con la Rimmi. Questa è l’unica via per salvare la TIN di Rho, in modo da non precludere la possibilità per ogni bambino prematuro, anche al di sotto dei 1500 grammi, di essere seguito a Rho. Lo stesso responsabile della Rimmi, il professor Gian Vincenzo Zuccotti, intervenuto questa mattina in Commissione, ha sostenuto l’importanza di tenere conto delle realtà territoriali. Per questo chiedo a Regione Lombardia che la riorganizzazione delle Tin lombarde consideri strategica anche l’esperienza rhodense”.
“E’ necessario, inoltre, che il modello della rete milanese materno infantile venga avviato anche su tutti i territori regionali – ha concluso Borghetti – La Regione l’ha annunciato da troppo tempo, senza che nulla si sia ancora avviato. E’ ora che gli impegni vengano mantenuti e che la sanità pubblica lombarda sia adeguatamente sostenuta”.
Milano, 30 ottobre 2019