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Il mondo è improvvisamente cambiato alle prime luci del 24 febbraio. L’autocrate russo Vladimir Putin ha dato il via a un poderoso e feroce atto di guerra contro l’Ucraina, rea del proprio desiderio di autonomia dall’influenza di Mosca, capitale di quello che fu l’impero zarista prima e sovietico poi. Per gli ucraini quel desiderio si chiama Unione Europea, e sul piano della difesa, Nato. Due prospettive per nulla imminenti, ma sufficienti a Putin per spazzare ogni dubbio a suon di cannoni, missili e stivali chiodati, tenendo come deterrente per ogni tentativo di soccorso nientemeno che l’arsenale atomico. L’Ucraina, stato sovrano, viene invasa da più parti e le sue città sono bombardate. Nel momento in cui scriviamo, sembra che l’esito della guerra sia tanto inevitabile quanto imminente, mentre il futuro ha i contorni incerti. Ciò che è certo è che la guerra di aggressione è nel cuore dell’Europa e riguarda il futuro del continente.
Il Partito Democratico non ha mai avuto simpatie per le autocrazie o le dittature e non ha mai ceduto, tra i pochi partiti italiani, al fascino di Putin. Oggi il segretario Enrico Letta è il leader politico più netto, insieme al premier Draghi, nel vedere il rischio per i valori democratici occidentali e nel chiedere risposte forti e unitarie da parte dell’Unione Europea. La guerra non può essere la risposta, lo devono essere la pace e la democrazia. Putin va fermato, le sue mire espansionistiche non possono minacciare tutti i Paesi confinanti, al solo scopo di ricostituire la sfera di influenza.
Alle iniziative nazionali ed internazionali, il Pd fa seguire anche iniziative locali, come l’approvazione in ogni consiglio comunale e consiglio regionale di un ordine del giorno di solidarietà e vicinanza del popolo italiano a quello ucraino e di condanna morale e politica di Vladimir Putin e delle sue azioni di guerra. Inoltre, il documento impegna comuni e regioni a sostenere con le altre istituzioni locali e la società civile ogni azione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale.
Un’iniziativa preventiva era stata assunta anche dal gruppo regionale del Pd lombardo che martedì 22, in Aula, aveva ottenuto l’approvazione di una 👉 mozione che impegnava tutte le forze politiche a condannare le aggressioni belliche come quella che appariva imminente.

👉 il podcast del gruppo del Pd del 23 febbraio

Redazione N7ggPd

PD Regione Lombardia