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Per i medici di base è emergenza, ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e, come sempre, dà la colpa al Governo. Ad affermarlo è il consigliere regionale Jacopo Scandella, a seguito della discussione e del voto in aula di due mozioni abbinate sul tema, della Lega e del Movimento 5 stelle e una del Pd stesso, bocciata dalla maggioranza.

“La Lega e i suoi alleati hanno scoperto che per medici di base è emergenza solo da una settimana: per anni hanno sostenuto che i medici di base non contavano nulla perché ‘nessuno ci andava più’ e ora non trovano di meglio che incolpare il Governo dell’emergenza, mentre è proprio Regione che potrebbe fare molto e da subito. Chiede al Governo di accorciare i tempi di formazione, ma già potrebbe farlo da sola. Chiede di aumentare i posti nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione, ma non si preoccupa di riattivare sul tema il tavolo avviato in passato con i rettori lombardi”.

“L’unico provvedimento che ha saputo chiedere, e ottenere, la Lega e a cui abbiamo opposto un fermo no – continua Scandella – è stato di aumentare il numero degli assistiti fino a 2000, fatto inaccettabile perché lesivo della dignità dei medici che già ad oggi faticano a offrire un servizio ai propri assistiti e inadeguata per i cittadini che di fatto si troverebbero con un’assistenza solo sulla carta. La pandemia non ha proprio insegnato nulla”.

“La Lega rifiuta di assumersi responsabilità – incalza Scandella -. Invoca l’autonomia ma quando può esercitarla non lo fa. Gioca a rimpiattino. Rifiuta di impegnare la Giunta su quanto potrebbe fare subito, voltando di fatto le spalle ai cittadini”.

Con una mozione il Pd ha chiesto atti concreti e fattibili: aumentare il numero di borse per specializzandi e medici di medicina generale, come del resto la Lega ha fatto negli scorsi anni, e di aumentarne l’importo utilizzando le risorse che ha a disposizione, i residui di oltre 340 milioni di euro del bilancio del 2020, 90 dei quali sulla sanità.

“Abbiamo chiesto di incentivare i medici di base a coprire gli ambiti territoriali carenti da almeno 12 mesi, concedendo per i primi 5 anni spazi pubblici in concessione gratuita da utilizzare come studio e rimborsando fino all’80% delle spese sostenute per assumere personale infermieristico e amministrativo – spiega Scandella – . Abbiamo chiesto di pianificare in largo anticipo le sostituzioni dei medici di base che cessano la propria attività, così da non lasciare centinaia di ambiti sguarniti e di  aumentare il numero di pazienti che i medici in formazione possono convenzionare, come sostituti, dai 500 pazienti attuali a 1500; di semplificare per i cittadini l’iter di ‘scelta e revoca’ del medico di base, attivando convenzioni con farmacie e uffici postali che consentano di effettuare l’intera procedura prevista; a prevedere le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde affinché possano assumere un contingente adeguato di giovati medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio, così da poter effettivamente creare un welfare di comunità e di prossimità”.

“La nostra mozione però è stata bocciata – conclude Scandella – a riprova che alla Lega non interessa la salute dei cittadini ma far credere loro di aver risolto i problemi. Da parte nostra auspichiamo un’interlocuzione con il Governo, ma quello che serve ora è avere il coraggio di intervenire in prima persona”.

 

Milano, 6 luglio 2021

MOZ-624-MMG

PD Regione Lombardia