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DOTE SPORT, SCANDELLA (PD): “DALLA GIUNTA FINALMENTE UN IMPEGNO A RIVEDERE IL CRITERIO DEI 5 ANNI DI RESIDENZA”

“Quel requisito dei 5 anni di residenza per fruire della Dote sport è iniquo, discriminante e anche illegittimo, ma grazie alle nostre costanti sollecitazioni qualcosa cambierà per un più equo accesso alla misura, perché abbiamo costantemente segnalato quanto fosse sbagliato sotto tutti i punti di vista”, lo dice Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd e componente della Commissione che si occupa di sport, dopo la risposta ricevuta, stamattina, in Aula, a una question time sul tema.

Il problema era già stato sollevato dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, dalla Comunità di Sant’Egidio, da Avvocati per niente e da Cgil Lombardia che avevano inviato una lettera in proposito al presidente Fontana e all’assessora alla Famiglia Locatelli e l’interrogazione del gruppo del Pd lo ha ribadito.

“Abbiamo chiesto alla Giunta regionale di modificare la norma, intervenendo sul requisito del bando di Dote sport che impone 5 anni di residenza di almeno uno dei due genitori, requisito che appare in contrasto con la giurisprudenza costituzionale, sull’accesso alle prestazioni” spiega Scandella.

 

“Secondo il sottosegretario Rossi, che ha risposto alla nostra interrogazione, è difficile intervenire ora, perché il requisito risponde a una normativa in vigore, ovvero la legge regionale 26 del 2014. La novità però, arrivata dopo tante nostre sollecitazioni, è l’impegno dichiarato del sottosegretario allo Sport, anche a nome della Giunta, a interessare l’Avvocatura di Regione Lombardia per modificare il passaggio sulla residenza” fa sapere soddisfatto il consigliere dem.

“Si tratta di una discriminazione che colpisce anche famiglie italiane, coinvolgendo figli di infermieri, forze dell’ordine, insegnanti che si spostano da altre regioni, ma magari sono in Lombardia da meno di 5 anni – sottolinea Scandella e conclude – Ora aspettiamo che l’impegno si trasformi in atto concreto, perché da troppo tempo resiste questa discriminazione illegittima che va sanata al più presto, per non lasciare indietro nessuno”.

 

Milano, 1° marzo 2022

PD Regione Lombardia