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MAJORINO E ASTUTI (PD): “BOCCIANDO LA MOZIONE, REGIONE IGNORA L’APPELLO DELLE PERSONE CHE NE SOFFRONO”

Non è servito l’invito di Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd, a votare insieme, maggioranza e opposizione, la mozione sul ‘Fondo per il contrasto dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione’, come gesto in risposta alle associazioni che si sono ritrovate in piazza nei giorni scorsi: stamattina, in consiglio regionale, il centrodestra ha deciso di bocciare l’atto presentato dalle minoranze. “Avevamo chiesto di sollecitare il Governo a ripristinare il fondo, portato da 25 a 10 milioni di euro, e, a Regione Lombardia, di incrementare le risorse proprie. Non hanno voluto ascoltare noi, ma soprattutto il grido che si è alzato dalle piazze lombarde dove i ragazzi e le ragazze che soffrono di questi disturbi, assieme alle loro famiglie, si sono riuniti solo pochi giorni fa chiedendoci di andare loro incontro”, commenta Majorino, assieme al consigliere Samuele Astuti che è intervenuto durante la discussione.

“Oggi sono migliaia i giovani che soffrono di disturbi alimentari che non riusciamo a prendere in carico perché i servizi non sono sufficienti e non sono in grado di intercettare i problemi – aveva esordito Astuti in Aula –. Ve ne sono di tre tipi: l’aspetto economico, la modalità di erogazione dei servizi, l’inserimento dei disturbi alimentari nei Lea”.

Per quanto riguarda le risorse, il consigliere dem ha ricordato che in politica “sono gli atti che determinano la via, ma oggi abbiamo solo delle dichiarazioni, da parte del Ministro. E questo è grave perché le risorse, intanto, diminuiscono. Bene l’inversione di tendenza ipotizzata a parole, ma non è sufficiente”.

Il vero snodo, però, è rappresentato, secondo Astuti e il Pd, non solo “da un inserimento pieno nei Lea”, ma soprattutto dai servizi: “I 15 centri lombardi sono assolutamente insufficienti. Abbiamo chiesto più volte di costruire la territorialità, di strutturarli in maniera differente, di inserire la multidisciplinarietà. I genitori fanno fatica a mettere insieme le varie figure professionali. Il nostro compito è impostare una filiera, un percorso, un processo, una vera presa in carico. Invece, pur essendoci la legge, non si riescono a spendere neanche i fondi che sono stati stanziati. E questo vuol dire che la presa in carico non funziona”.

Il capogruppo si è detto, quindi, “rammaricato che la destra e la maggioranza non abbiano voluto sostenere la mozione”, di cui, in Aula, ha riletto gli impegni. “Non capisco come non si possa dare un segnale a queste persone tutti insieme. Eppure, nelle parole di Bertolaso sembrava di cogliere sfumature incoraggianti. Le associazioni scese in piazza non sono la mano armata delle opposizioni, ma persone che hanno raccontato le loro storie di vita e ci hanno chiesto di non lasciarle sole. Riconosciamo che Regione ha già fatto passi avanti, ma poteva dare un segnale per dimostrare che è disponibile a fare molto di più. Avrei voluto che tutti quanti avessimo messo al centro prima degli interessi di parte, i ragazzi e le ragazze che ci chiedono aiuto. Anche per confermare il primato del servizio pubblico ed evitare che le famiglie ricorrano ai privati, perché il pubblico non ce la fa ad andare loro incontro”.

Milano, 23 gennaio 2024

PD Regione Lombardia