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Falliti i progetti  di riduzione delle liste d’attesa e di presa in carico dei malati cronici

Dalla delibera delle regole risposte inadeguate ai bisogni dei cittadini. I consiglieri regionali  Gianni Girelli e Samuele Astuti e il vicepresidente del consiglio regionale Carlo Borghetti (Pd) commentano così  la  delibera presentata oggi in  Terza commissione dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera. “Innanzitutto – spiega Astuti-  dalla delibera emerge chiaramente il fallimento del progetto di riduzione delle liste d’attesa. Le risorse investite sono state a dir poco insufficienti: su oltre 2 miliardi di spese per la sanità ambulatoriale al progetto sono state destinati solo 15 milioni di euro (che diventeranno 30 milioni con il nuovo anno), una cifra davvero modesta che infatti ha avuto come risultato la sola riduzione del 5%  complessivo sulle prestazioni.   Visti nel dettaglio i dati sono ancora più sconfortanti: per una mammografia bilaterale si è passati da 178 a 168 giorni d’attesa,un tempo davvero insostenibile per pazienti  a rischio quali quelli oncologici.  A far fallire il progetto ha sicuramente contribuito anche il fatto che non sono stati obbligati i privati a mettere a disposizione le agende per le prestazioni”.

“Fallito miseramente- continua Girelli- anche il progetto di presa in carico dei malati cronici. Su 3 milioni e 200 mila cittadini  affetti da patologie croniche  è stato preso in carico solo il 10%.   Completamente bloccata, inoltre, per ammissione dello stesso Gallera, anche la creazione  di una rete di presidi socio sanitari territoriali (Presst)”.

“Gallera – sottolinea  ancora Girelli- non ha saputo indicare neppure in che modo saranno destinati i fondi supplementari  stanziati dal Governo nazionale che, dopo anni di tagli, ha finalmente incrementato il fondo nazionale per la sanità”.

“L’assessore-  sottolinea Borghetti a proposito della parte relativa al  comparto sociosanitario della delibera- annuncia una revisione dei criteri di accreditamento delle strutture sociosanitarie senza indicare alcun indirizzo. Si tratta di un tema troppo importante e delicato che pregiudica l’accessibilità ai servizi per anziani, per disabili e per minori della Regione. Chiediamo di potere discutere in Commissione quale indirizzo dare a questa revisione.”

Milano, 11 dicembre 2019

PD Regione Lombardia