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4887 aggressioni in Lombardia tra il 2016 e il primo semestre del 2019, 1142 solo nel primo semestre del 2019. Nell’Ats della Città metropolitana di Milano 1704, di cui 713 solo nel primo semestre del 2019 Il fenomeno della violenza ai danni del personale sanitario nelle strutture ospedaliere e non è diffuso da tempo ma ancora poco conosciuto perché mancano procedure certe e omogenee di monitoraggio. E‘ dall’analisi di questa situazione che è nato il progetto di legge bipartisan sulla sicurezza del personale sanitario e socio sanitario approvato oggi in aula all’unanimità, sintesi di due progetti di legge presentati dalla consigliera regionale Carmela Rozza (Pd) e dal consigliere Franco Lucente (Fdi). “Il testo approvato oggi – sottolinea la consigliera Rozza – obbliga tutte le aziende sanitarie pubbliche e private accreditate innanzitutto a mappare il fenomeno, di cui per l’80% fanno le spese gli infermieri. Il testo tiene conto di due aspetti, quello relativo agli atti di violenza compiuti ai danni degli operatori, soprattutto nei pronto soccorso per i quali è necessario un intervento delle forze dell’ordine e quello relativo ad atti compiuti, ad esempio nei reparti di psichiatria, da pazienti afflitti da gravi patologie per cui serve soprattutto una maggiore formazione del personale”.

“La legge – conclude Rozza – prevede l’istituzione di un tavolo tecnico che dovrà mettere a punto le soluzioni necessarie a contrastare la violenza ai danni degli operatori sanitari, in particolare prevedendo installazione di telecamere, formazione del personale e interventi nei varchi d’accesso e la promozione di protocolli d’intesa con le forze dell’ordine per garantire la presenza di presidi nei pronto soccorso e nei reparti più a rischio. Da parte nostra monitoreremo l’applicazione della legge. Fra un anno in consiglio ne chiederemo la verifica ”.

I dati degli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari nell’Ats della Città metropolitana

Milano, 30 giugno 2020

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PD Regione Lombardia