Skip to main content

Congedi parentali, Cominelli (PD): “Regione si impegna nei confronti del Governo grazie a nostra mozione”

Grazie alla nostra mozione, che chiedeva di estendere il congedo di paternità obbligatorio, per allinearci con le esperienze più avanzate in Europa e per rispondere all’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità genitoriali tra uomini e donne, la Regione si è impegnata nei confronti del Governo. Pur nella differenza delle posizioni, con il voto in Aula di oggi, con la piena disponibilità dell’assessora Tironi a dare concretezza al potenziamento dei congedi parentali, credo si sia raggiunto un importante risultato politico nell’interesse delle donne e della genitorialità.

 

È importante che una regione come la nostra si faccia parte attiva nei confronti del Governo su un tema come questo, un argomento che non dovrebbe essere divisivo tra le forze politiche. Rimangono prioritarie la necessità di trovare risorse adeguate e la valorizzazione del ruolo delle donne e del lavoro delle donne. Ancora mancano, infatti, nel nostro Paese quel salto culturale, quella condivisione e quel rispetto dei ruoli che eviterebbero di certo anche il fenomeno della violenza femminile.

 

Dati alla mano, oggi l’Italia garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo solo per i padri lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, retribuiti al 100%, fruibili tra i due mesi precedenti e quelli successivi al parto. Siamo sotto la media europea che garantisce 2,2 settimane ai neopapà con i Paesi scandinavi dove il congedo, paritario, è di 12 mesi, in Spagna di tre mesi e in Francia di un mese. Nonostante ciò, se guardiamo i dati, il nostro Paese mostra di avere bisogno di provvedimenti come questo. Infatti, la percentuale di padri che usufruisce del congedo di paternità si è più che triplicata fra il 2013 e il 2022. Nel 2013, poco meno di 1 padre su 5 ne ha usufruito (pari al 19,25%), cioè 51.745 padri, mentre, mentre nel 2022, sono stati più di 3 su 5 (pari al 64,02%), cioè 172.797 padri. Tuttavia, la quota di chi lo utilizza è solo il 64% dei potenziali beneficiari : occorrono due cose quindi un’azione a livello culturale e l’allargamento della platea, rendendo il congedo obbligatorio, universale e paritario come succede in altri Paesi europei.

 

Miriam Cominelli

Consigliera regionale PD

il testo della mozione e l’iter sul sito del Consiglio regionale

 

Milano, 7 maggio 2024

PD Regione Lombardia