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CHIUDE LA PRIMA CONFERENZA REGIONALE DEL PD “LA SALUTE È UN DIRITTO”. MAJORINO: “PARTE IL NOSTRO CANTIERE PER UNA SANITÀ PIÙ GIUSTA”

 

“Questa è la nostra prima conferenza sul diritto alla salute, è l’avvio di un grande cantiere che in realtà dovrebbe fare chi governa Regione Lombardia, cioè mettere in campo un grande confronto pubblico innanzitutto con le operatrici e gli operatori, le lavoratrici e i lavoratori, i professionisti, gli enti locali e il terzo settore sul futuro delle politiche in campo socio-sanitario. Il fatto che questo non avvenga è grave ed è la dimostrazione che il servizio sanitario regionale è straordinariamente malato, in ragione delle scelte sbagliate che sono state fatte da chi ha governato in questi anni. Abbiamo presentato ieri la nostra proposta di legge di iniziativa popolare proprio per, tra le altre cose, cancellare l’equivalenza tra pubblico e privato. La parola giusta è integrazione, col privato che sta alle regole e ai principi definiti da una programmazione. Bertolaso ci ha risposto che non c’è bisogno di nuove regole, che bisogna fare andare un po’ avanti le cose: rendiamoci conto che chi gestisce la macchina dice che bisogna gestire la macchina! E grazie! Gestitela! In questo Paese c’è una straordinaria questione di valori e di principi, noi vogliamo fare l’operazione politica Tina Anselmi, ripartiamo dai valori della riforma nazionale che fece questa grande donna, democratica, cattolica e antifascista, per un servizio sanitario nazionale migliore”

Così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia Pierfrancesco Majorino ha concluso questa sera all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, a Milano, la prima conferenza regionale sulla salute del Pd lombardo. Dieci tavole rotonde, centodieci ospiti, più di millecinquecento partecipanti e la conclusione della segretaria nazionale Elly Schlein, che da qui ha annunciato che la battaglia per aumentare le risorse per il servizio sanitario nazionale e portarle al 7,5% del prodotto interno lordo riparte con una proposta di legge che vedrà lei come prima firmataria.

Già nei giorni prossimi il Partito Democratico lombardo raccoglierà le firme per una legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda partendo dai principi che la governano: no all’equivalenza tra pubblico e privato, sì all’integrazione, il privato deve fare ciò che il sistema ha bisogno per dare ai cittadini una sanità più equa e che superi l’attuale ricatto del “o paghi o aspetti”.

 

Carlo Borghetti, capodelegazione Pd in commissione sanità della Regione, esprime soddisfazione per il successo della conferenza: “questa due giorni – dichiara – ha confermato la validità dei quattro punti che abbiamo messo come principi fondamentali per il nuovo servizio sociosanitario lombardo che vogliamo e che costituiscono la proposta di legge di iniziativa popolare: universalismo, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriale e governo pubblico degli erogatori dei servizi.”

Emilio Del Bono, già sindaco di Brescia e vicepresidente del Consiglio regionale nel suo intervento ha puntato il dito contro una politica regionale che non ha saputo e voluto governare il sistema sanitario regionale: “Quando c’è un assessore che ha definito anarchico, disorganizzato, privo di programmazione da anni il sistema sanitario regionale lombardo, che cosa possiamo dire noi di più? Per anni hanno sbandierato il principio della libertà di scelta, ma che libertà di scelta c’è in un sistema profondamente diseguale? Non ci sono le stesse possibilità nelle grandi città e nel profondo delle valli. E allora il privato va governato, perché deve fornire le prestazioni che servono a tutti, non solo quelle più remunerative. Loro dicono che Regione Lombardia non ha bisogno di modificare regole? Paradossale.”

 

Milano, 24 febbraio 2024

PD Regione Lombardia