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Una delibera che non velocizza nulla, ma che serve solo ad aggirare la sentenza della corte costituzionale 

È così che Carmela Rozza descrive il provvedimento emanato dalla giunta lombarda lo scorso lunedì 18 maggio in merito alle assegnazioni dei servizi abitativi pubblici (SAP) e dei servizi abitativi transitori (SAT), una delibera che secondo l’assessore Stefano Bolognini dovrebbe velocizzare le assegnazioni.

Il provvedimento introduce procedure straordinarie, alla luce della necessità di apportare modifiche al Regolamento regionale n. 4/2017, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 44 e tenuto conto del contesto emergenziale dovuto al COVID-19.

Si autorizzano gli enti proprietari (comuni ed ALER) che hanno approvato le graduatorie definitive prima della adozione della sentenza della Corte costituzionale, a procedere, con le modalità previste del detto regolamento e fino all’entrata in vigore delle modifiche dello stesso, ad assegnare ogni unità abitativa che si rende nel frattempo disponibile, anche a seguito di sgombero.

“A noi non sembra che la nuova delibera della giunta regionale possa produrre nuove assegnazioni con maggior velocità, ma che sia fatta apposta per aggirare la sentenza della Consulta, utilizzando la scusa del Covid-19. Le graduatorie prodotte con la normativa vigente, a cui rimanda la delibera, sono quelle con cui a Milano con il bando di dicembre si sono potuti assegnare non più di trenta alloggi tra Aler e Comune di Milano. Dov’è, quindi la velocizzazione che davvero servirebbe e che noi chiediamo da tempo? Quanto all’ampliamento delle assegnazioni temporanee, si tratta di un fatto positivo, un atto dovuto, ma non è la soluzione al problema”.

Per restare in tema, proprio in questi giorni, la consigliera dem ha pubblicato un video girato lo scorso 5 marzo a Garbagnate Milanese, dove aveva fatto un sopralluogo anche nove mesi prima e dove ci sono i famosi alloggi che dovevano essere venduti ai poliziotti, ancora più abbandonati di prima.

“Un filmato girato qualche giorno prima del lockdown e che oggi diventa ancora più significativo – spiega Rozza – perché si tratta di immobili letteralmente abbandonati da quattro anni che non sono stati né venduti, né affittati e che potrebbero essere invece assegnati a chi è in difficoltà. E oggi come oggi, le famiglie in difficoltà sono molto più numerose di prima. Non è ammissibile che un patrimonio pubblico come questo resti abbandonato”.

 

PD Regione Lombardia