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Case e ospedali di comunità, Girelli: “Da Regione solo indicazioni, manca cronoprogramma. Lombardia indietro rispetto a Emilia, Toscana e Veneto”

“L’assenza di un cronoprogramma per la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità è rivelatrice delle difficoltà che Regione sta riscontrando nella fattibilità del progetto. Rispetto a Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Veneto siamo davvero indietro. Mentre servirebbe accelerare, visto anche l’aumento dei contagi da Covid”. Così commenta la risposta in Aula dell’assessore Moratti il Consigliere del PD Gianni Girelli, primo firmatario di una interrogazione circa la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità.

“Le rassicurazioni fornite oggi dalla Giunta non tranquillizzano, semmai portano a porsi ulteriori domande circa la effettiva predisposizione di presidi sanitari sul terrario lombardo, soprattutto in quelle realtà dove mancano proprio – spiega Girelli – La componente 1 della Missione Salute del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza si pone infatti l’obiettivo del rafforzamento delle prestazioni sanitarie erogate, anche attraverso il potenziamento e la creazione di Case e Ospedali di Comunità per cui sono stati stanziati dal governo centrale 2 miliardi di euro con l’obiettivo di attivare le prime 1430 entro il 30 giugno 2026. Regione Lombardia con la delibera del 7 marzo 2022 ha stilato un elenco di 216 Case di Comunità, 71 ospedali di comunità e 101 centrali operative territoriali da istituire, costruendole ex novo o riqualificando spazi già esistenti, frutto di un lungo lavoro di confronto tra le ATS e le Conferenze dei Sindaci ma, con una successiva delibera del 23 maggio, questo elenco viene rivisto. Così blocca la realizzazione di diciassette Case di Comunità (via Caterina da Forlì, via Salomone, via Ippocrate e via De Andrè a Milano, via Trento Trieste a Cremona, piazza Garibaldi a Casalmaggiore, Salò, via Massena a Lodi, via per Cascina Coriasco a Lacchiarella, via Goldoni a Cernusco sul Naviglio, via Matteotti a Peschiera Borromeo, via Salvador Allende a Opera, via Vivaldi a Buccinasco, via Giovanna D’Arco a Pero, via Papa Giovanni XXIII a Gardone Val Trompia, San Gerolamo a Pisogne, via Roma a Chiesa Valmalenco), 5 Ospedali di Comunità e 3 Centrali operative, senza argomentare i motivi. Quello che ci lascia perplessi, tra le tante cose, è questa recente revisione. La pandemia da Covid 19 ha messo in evidenza la debolezza del sistema sociosanitario lombardo e la nostra regione, che si è trovata a dover costruire da zero la rete del territorio, ha voluto “inaugurare” di fretta e furia una ventina di CdC in sei mesi, mentre in altre regioni dove da sempre si investe sulla sanità territoriale, come ad esempio l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte, o la Toscana -, a inizio 2022 erano già attive rispettivamente 125, 71, 77 e 76 strutture con le caratteristiche delle Case di Comunità. Varrebbe la pena tornare in Commissione, ridiscutere le modifiche e magari approfondirle. Crediamo che questa politica dirigista di Regione Lombardia non sia davvero più adeguata ai tempi che stiamo vivendo” conclude Gianni Girelli.

 

Milano, 5 luglio 2022

PD Regione Lombardia