Pierfrancesco Majorino al termine della seduta del consiglio regionale sul tema dell’emergenza carceri in Lombardia.
MAJORINO (PD): “DALLA REGIONE SERVE PIÙ AMBIZIONE: L’OBIETTIVO È IL REINSERIMENTO SOCIALE”
“Abbiamo votato con grande convinzione l’ordine del giorno delle minoranze, ma abbiamo sostenuto anche quello unitario, perché ci interessava portare a casa un risultato per il futuro delle carceri lombarde e soprattutto dei loro detenuti e lavoratori. Tuttavia, avremmo preferito che fosse più ambizioso e chiedesse a Regione di fare di più su questo terreno, perché non utilizza a sufficienza gli strumenti di cui dispone per facilitare tutto ciò che è esterno alla realtà carceraria e tutto quel che riguarda il recupero, il reinserimento lavorativo, la presa in carico del detenuto. Il dato significativo su cui dobbiamo focalizzarci è che di coloro che vengono avviati su un percorso lavorativo solo il 2% torna a delinquere. Dobbiamo parlare di recupero e del valore di percorsi di coesione. Una società più coesa è anche più sicura. È su questo terreno che dobbiamo essere più ambiziosi, anche quando affrontiamo il disagio psichico, la salute mentale. Ma per farlo bisogna smetterla di coltivare la paura. Questa è la critica che noi facciamo alla destra, che qui parla di provvedimenti per aiutare le persone in carcere e a Roma realizza provvedimenti per riempire le carceri di persone”, lo ha detto Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd, in dichiarazione di voto, al termine della seduta di stamani del consiglio regionale sul tema dell’emergenza carceri in Lombardia.
Il capogruppo dem ha ricordato, appunto, che si vedono crescere provvedimenti che mettono come soluzione dei problemi solo il carcere, ponendo a rischio oggi persino i cittadini che protestano. E ha chiosato ricordando le parole di Giovanni Paolo II nella Giornata del Giubileo nelle carceri, quando parlò di luogo di recupero sociale autentico per i detenuti e di gesto di clemenza che favorisse il ravvedimento dei reclusi.
Milano, 8 ottobre 2024
L’ordine del giorno unitario approvato all’unanimità
