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Roberta Vallacchi è intervenuta in aula durante il dibattito sull’emergenza carceri in Lombardia con un focus sulle dipendenze

 

CARCERI, VALLACCHI (PD): “IL PROBLEMA DEL SOVRAFFOLLAMENTO SI PUÒ AFFRONTARE SOLO INTERVENENDO SERIAMENTE SU QUELLO DELLE DIPENDENZE”

 

“Il problema del sovraffollamento carcerario può essere affrontato in modo efficace solo se si inizia a prendere sul serio quello delle dipendenze”. È su questo tema che la consigliera regionale del PD, Roberta Vallacchi, ha impostato il suo intervento in aula consiliare questa mattina, durante il dibattito sull’emergenza carceri in Lombardia.

 

“La situazione è allarmante – fa sapere Vallacchi -: dai dati forniti dall’assessorato al Welfare emerge che il 30% dei detenuti nelle carceri lombarde è certificato come tossicodipendente. Tuttavia, secondo informazioni raccolte direttamente all’interno delle strutture penitenziarie, il numero di detenuti in carico ai Servizi per le Dipendenze (SerD) è ben più elevato. Nel carcere Nerio Fischione di Brescia, ad esempio, questa percentuale raggiunge addirittura il 75%”.

 

“Se poi consideriamo che la legge di riferimento attuale è il Dpr del 1990, in cui si indica che i tossicodipendenti dovrebbero stare in istituti idonei per programmi terapeutici e di riabilitazione e che attualmente i posti nelle comunità terapeutiche per i detenuti con pena alternativa sono insufficienti e ci sono lunghe liste d’attesa, è chiaro che il sistema non funziona” sottolinea la consigliera dem.

 

“A livello regionale, possiamo e dobbiamo dunque agire per aumentare i posti nelle comunità terapeutiche, permettendo così un vero percorso di recupero e rieducazione, come indicato anche dalla nostra Costituzione. E questo percorso dovrebbe prevedere un trattamento terapeutico integrato, sia medico che psico-sociale”.

 

“Purtroppo, però, a livello nazionale, il decreto Caivano è andato nella direzione opposta, modificando la tipologia dei detenuti e favorendo l’incremento degli ingressi in carcere per reati legati alla droga. Nel 2023, infatti, sono stati registrati 11mila ingressi per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, rispetto ai 41mila complessivi, con un incremento significativo di detenuti stranieri e minori. Questi ultimi, invece di essere coinvolti in percorsi di recupero o gestiti con pene alternative, finiscono per essere incarcerati. Come riportato dall’associazione Antigone, solo nel 2023 gli ingressi nei Penitenziari Minorili per violazione della legge sugli stupefacenti sono aumentati del 37,4%”.

 

“È chiaro che è necessario un cambiamento di approccio. Bisogna puntare su interventi di prevenzione e cura per garantire il recupero del maggior numero possibile di persone – sottolinea Vallacchi -. Se a livello nazionale è urgente discutere di depenalizzazione, a livello regionale possiamo agire concretamente potenziando le comunità terapeutiche e promuovendo percorsi alternativi, come richiesto anche nell’ordine del giorno presentato oggi dai gruppi di opposizione”.

 

“L’aula consiliare ha approvato infine un ordine del giorno bipartisan che, tra le altre misure, impegna la Regione Lombardia a chiedere al governo di incrementare le risorse e i posti disponibili nelle comunità terapeutiche, facilitando così l’accesso a percorsi alternativi di recupero per i detenuti tossicodipendenti. Mi auguro che questo rappresenti un primo passo concreto per affrontare in modo più efficace l’emergenza che sta affliggendo la nostra regione e il nostro Paese” conclude Vallacchi.

 

Milano, 8 ottobre 2024

 

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