Skip to main content

BORGHETTI (PD): “PER IL TAR 5 ANNI DI RESIDENZA SONO DISCRIMINATORI. REGIONE COSTRETTA A RIAPRIRE IL BANDO”

“Ancora una volta Regione Lombardia viene sconfessata nella sua insistenza a mettere nei bandi criteri sostanzialmente discriminatori, come la richiesta di risiedere da almeno 5 anni per ottenere qualsivoglia sostegno. Ora poi ha rasentato il ridicolo: il termine era rivolto agli anziani che accedevano al contributo per le badanti, come se in Lombardia ci fossero migliaia di persone in età e in difficoltà che ci vivono da meno di un lustro”, è basito Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e promotore della legge sulle assistenti familiari, dopo aver preso visione della delibera regionale in cui si riconosce l’errore.

“Nella seduta di Giunta di lunedì scorso, il centrodestra ha dovuto ammettere la figuraccia fatta di fronte a un tribunale – racconta Borghetti –. Il Tar ha, infatti, recentemente accolto il ricorso dell’Apn, gli Avvocati Per Niente Onlus, proprio riferito al criterio dei 5 anni di residenza del soggetto richiedente il contributo ‘Bonus assistenti familiari’. Regione è stata costretta perciò a modificare il bando, abolendo il requisito, e a riaprire, per almeno tre mesi, i termini per la presentazione delle domande. E tutto questo perché? Per il costante tentativo di impedire, come nel caso di altri bandi, che a partecipare siano persone straniere. Dopo di che, ne pagano le spese anche gli altri italiani che risiedono in Lombardia da meno di un quinquennio, pure se arrivano da Trecate. Ma soprattutto mi chiedo, appunto, quanti anziani, che necessitano di un aiuto costante, possono vivere in Lombardia arrivati di recente da chissà dove”.

Milano, 1 agosto 2023

PD Regione Lombardia