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Presidio Pd davanti al Pirellone per la legge di iniziativa popolare sulla sanità, in discussione in aula consiliare

MAJORINO (PD): “AVANTI CON LA LOTTA PER LA SALUTE DEI CITTADINI”

“La nostra lotta per il diritto alla salute continua, va avanti. Oltre 100.000 cittadini Lombardi hanno sostenuto la nostra legge di iniziativa popolare. Oggi siamo in Consiglio regionale per farla passare. Sappiamo che la destra non la vuole, ma noi non ci fermiamo, non ci arrendiamo. Crediamo che non si possano lasciare le persone permanentemente in lista d’attesa, arricchendo soltanto i budget dei grandi gruppi della sanità privata”.

Lo ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione, questa mattina davanti a Palazzo Pirelli, al presidio organizzato dal Partito Democratico in occasione della discussione in Consiglio regionale della legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda, contro il ricatto delle liste d’attesa infinite e contro la sudditanza della Regione ai grandi gruppi della sanità privata profit. Quindi, contro il ricatto del “vuoi farti curare? Paga”.

La legge di iniziativa popolare arriva in Aula poco più di un anno dopo il deposito, avvenuto a settembre 2024, dopo alcuni mesi di raccolta firme iniziata a marzo dello stesso anno con “La salute è un diritto”, la prima conferenza del Pd lombardo sul tema: in banchetti, circoli e feste dell’Unità i volontari del Partito Democratico hanno raccolto oltre 100mila firme di cittadine e cittadini scontenti del sistema voluto dalla destra lombarda in tanti anni di governo.

La proposta di legge di iniziativa popolare verte sui primi articoli, quelli relativi ai principi, e mira a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata, mettendo in capo alla Regione il compito di governare l’offerta della sanità privata: secondo l’impostazione del Pd è la Regione e non il mercato, la maggior convenienza economica, che deve dire al privato quali prestazioni servono al sistema perché il settore pubblico da solo non basta. In questo modo, orientando i servizi offerti, si possono anche ridurre le liste d’attesa. Un elemento fondamentale di questo meccanismo, annunciato da anni ma non ancora realizzato, è il centro unico di prenotazioni che coinvolga anche le prestazioni fornite dal privato in regime di servizio sanitario pubblico: la Regione lo aveva promesso per il 2016, non sarà realizzato nemmeno in questa legislatura.

Quattro i pilastri della proposta di legge: l’universalità del servizio, cioè salute garantita a tutti i cittadini e non solo a chi si può permettere la sanità a pagamento; la ricostruzione della medicina territoriale, così tragicamente debole durante il periodo della pandemia, dopo anni di depotenziamento; la prevenzione come principio da osservare in ogni aspetto della programmazione della sanità; il governo della programmazione sanitaria pubblica e privata, cancellando l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e introducendo i principi di integrazione, trasparenza e sussidiarietà.

 

 

Milano, 21 ottobre 2025

 

 

PD Regione Lombardia