Sono 30 anni che Lega e alleati fanno spot pubblicitari sull’edilizia popolare. L’ultimo è lo stanziamento di 200mila euro per la videosorveglianza delle case Aler, l’azienda regionale lombarda, approvato in settimana, durante la discussione del bilancio di previsione di regione Lombardia.
“Una cifra ridicola per installare telecamere di videosorveglianza nel numero di stabili coinvolti e pagare la vigilanza privata – ha commentato la consigliera del Pd Carmela Rozza rivolgendosi al proponente, l”assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato -. Con una tale somma le ore coperte dalla security non potranno che essere pochissime e l’utilità quasi nulla. Chiedo, inoltre, a De Corato: da che centrale operativa saranno controllate le telecamere, visto che non cè alcuna indicazione? E soprattutto, chi veglierà sul loro funzionamento? Nel passato sono state già installate telecamere in diversi edifici Aler, ma sono state vandalizzate in poco tempo. Senza controlli reali rischiano di essere completamente inutili”.
Per dare un segnale vero, la maggioranza di centrodestra avrebbe dovuto approvare la proposta della consigliera dem, di istituire un’unica stazione appaltante e un unico centro di progettazione da dedicare esclusivamente all’attuazione del PNRR.
“Il Piano di finanziamenti nazionale è un’occasione unica anche per la riqualificazione degli edifici di residenziale pubblica, visto che, come ha reso noto lo stesso assessore regionale alla Casa, Alessandro Mattinzoli il Piano mette a disposizione della Regione 1, 2 miliardi di euro tra il 2022 e il 2024 – sottolinea Rozza -. Per non disperdere queste risorse, che richiedono l’avvio di un’imponente opera di progettazione e cantierizzazione, interventi per cui le Aler e i Comuni non dispongono delle strutture tecniche adatte, Regione Lombardia avrebbe docuto approvare il nostro ordine del giorno che chiedeva le risorse per istituire un’unica stazione appaltante e un unico centro di progettazione. Una struttura dedicata esclusivamente all’attuazione del PNRR per gli edifici di residenza pubblica tra Regione Lombardia, ALER Milano, Comune di Milano e Città Metropolitana. Un analogo sistema avrebbe dovuto poi essere promosso su tutto il territorio lombardo tra Regione, le ALER, le Province e i Comuni lombardi. il testo dell’ordine del giorno
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