Samuele Astuti interviene in merito al rifiuto, espresso martedì scorso dalla maggioranza dell’aula consiliare, di sostenere le istanze della comunità Lgbtqia+ in Regione Lombardia e di delegare un rappresentante del Consiglio alle manifestazioni che si terranno domani a Milano e il prossimo 19 luglio a Varese
PRIDE, ASTUTI (PD): “LA REGIONE PARLA ANCORA OGGI DI TOLLERANZA E NON DI DIRITTI E NEGA LA SUA PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE”
“Finché sentiremo parlare di ‘carnevalate’, finché ci saranno persone con un orientamento sessuale diverso che vengono pugnalate, uccise, picchiate, per noi ha ancora senso l’organizzazione di manifestazioni come il Pride, anche in un paese come il nostro, dove dovrebbero essere riconosciuti i pari diritti, ma dove purtroppo così non è. E spiace sentire parlare ancora oggi, in un’aula istituzionale come quella del Consiglio regionale, di ‘tolleranza’, come se si dovesse tollerare chi ha un orientamento sessuale diverso, come se si trattasse di un errore di sistema e non semplicemente di una condizione semplicemente da riconoscere e rispettare”.
Così il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti interviene in merito al rifiuto, espresso martedì scorso dalla maggioranza dell’aula consiliare, di sostenere le istanze della comunità Lgbtqia+ in Regione Lombardia e di delegare un rappresentante del Consiglio alle manifestazioni che si terranno domani a Milano e il prossimo 19 luglio a Varese.
“Non si tratta di una manifestazione esclusiva della comunità Lgbtqia+: ci sono famiglie, ci sono altre realtà – sottolinea il consigliere dem -. Noi al Pride ci saremo, per dare il nostro sostegno alla comunità Lgbtqia+ e a chi non potrà mai sfilare, perché non dappertutto esiste il diritto di manifestare. L’omotransfobia è ancora diffusa e radicata e accadono continuamente atti gravemente discriminatori, il cui numero in Lombardia è più alto che altrove”.
“Sono queste le motivazioni da cui dobbiamo partire per sostenere l’evento – conclude Astuti -. E la prima delle motivazioni è il rispetto e il pieno riconoscimento dei diritti di tutte le persone, qualunque sia il loro orientamento, chiunque siano, chiunque amino e in qualunque modo vogliano vivere”.
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Milano, 27 giugno 2025