Paola Bocci e Paolo Romano dopo la bocciatura della mozione che chiedeva la partecipazione di Regione Lombardia al Pride del 28 giugno prossimo
BOCCI E ROMANO (PD): “REGIONE NEGA LA PARTECIPAZIONE E PARLA ANCORA OGGI DI TOLLERANZA, NON DI DIRITTI”
“Ha ancora senso l’organizzazione di parate come il Pride in Paesi come il nostro dove sono riconosciuti i pari diritti? Per noi sì, finché sentiremo parlare di ‘carnevalate’, finché sentiremo chiedere di fare un pride etero, finché ci saranno persone con un orientamento sessuale diverso che vengono pugnalate, uccise, picchiate”, lo hanno detto Paola Bocci e Paolo Romano, consiglieri regionali del Pd, intervenendo nella discussione sulla mozione degli M5s, sottoscritta anche dai dem, sul ‘Sostegno alle istanze della comunità Lgbtqia+ in Regione Lombardia e delega a un rappresentante del consiglio regionale alla manifestazione’, poi bocciata dalla maggioranza.
“Non è una manifestazione esclusiva della comunità Lgbtqia+: ci sono famiglie, ci sono altre realtà. Noi ci saremo al Pride con orgoglio, per dare il nostro sostegno alla comunità Lgbtqia+ e per chi non potrà mai sfilare, perché non dappertutto esiste il diritto di manifestare. Ad esempio, in Ungheria, che ha vietato il pride. E ci sono ancora Stati dove chi è omosessuale, viene torturato, espulso, imprigionato. Luoghi dove chi è etero è libero di dimostrare il suo affetto in pubblico e chi non lo è non lo può fare. L’omotransfobia è ancora diffusa e radicata e accadono continuamente atti gravemente discriminatori, il cui numero in Lombardia è più alto che altrove. Sono queste le motivazioni da cui dobbiamo partire per sostenere l’evento. E la prima delle motivazioni è il rispetto e il pieno riconoscimento dei diritti di tutte le persone, qualunque sia il loro orientamento, chiunque siano, chiunque amino e in qualunque modo vogliano vivere”, ha detto Bocci.
“Stiamo facendo una discussione che sembra venire da un altro secolo e in cui abbiamo sentito usare la parola tollerare: la Lombardia è tollerante, come se chi ha un orientamento sessuale diverso si dovesse tollerare, come fosse un errore di sistema, un bug in un computer e la nostra fosse una sorta di benevolenza. Invece c’è da riconoscere. Ma la Giunta non parte da un dato: ancora quest’anno sono state pugnalate, pestate, colpite con acido persone che avevano come unica colpa il fatto di avere un orientamento sessuale diverso da quello etero. È lo stesso atteggiamento che un pezzo di destra aveva quando si cominciò a parlare di femminicidi, perché non riconosceva che la donna veniva uccisa in quanto donna. Ugualmente, oggi non esiste un elenco di persone che vengono aggredite in quanto etero, ma in quanto omosessuali sì. La manifestazione a cui state negando il patrocinio chiede solo questo, di prendere posizione e di dimostrare se siete dalla parte di chi riconosce l’esistenza di ogni persona al di là del suo orientamento o se siete dalla parte di chi al massimo tollera. Ma le persone non si tollerano e se non vengono riconosciuti loro i diritti, si scende in piazza assieme”, ha concluso Romano.
Milano, 24 giugno 2025