LA SALUTE È UN DIRITTO, CASATI (PD): “MEDICO DI BASE AI SENZA DIMORA, NON FERMIAMOCI ALLE CITTÀ METROPOLITANE, UN DIRITTO DA ESTENDERE OVUNQUE. LA LOMBARDIA RISPONDA A QUESTO BISOGNO DI SALUTE E ASSISTENZA DEI PIÙ FRAGILI”
“Diritto alla salute, nessuno escluso: la nostra proposta di legge per garantire il medico di base ai cittadini senza dimora” è il titolo del panel tenutosi questo pomeriggio, alla Fondazione Feltrinelli, a Milano, nell’ambito della seconda conferenza regionale del Pd ‘La salute è un diritto’ e coordinato dal consigliere regionale Davide Casati, capodelegazione dem in commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia, in occasione della recente approvazione della legge nazionale che assicura l’assegnazione del medico di medicina generale ai cittadini e alle cittadine senza dimora nelle Città Metropolitane.
“All’interno di questa due giorni non poteva infatti mancare – spiega Casati – un focus su un provvedimento che ad oggi ha visto l’approvazione di una legge storica a livello nazionale, ma che va esteso anche fuori dai confini della città metropolitana di Milano, attraverso la legge regionale che abbiamo depositato come gruppo Pd e che attualmente è all’esame della commissione Sanità”.
“Garantire il medico di medicina generale ai senza dimora – prosegue Casati – è un atto di civiltà che va nella direzione del prendersi cura di tutti, per costruire una comunità sana e accogliente. Significa prevenzione e anche sostenibilità, perché oggi una persona senza dimora (ISTAT stima siano circa 90mila le persone senza dimora in Italia) per farsi curare è costretta a recarsi in Pronto Soccorso, con un costo a carico del SSR di oltre 250 euro ad accesso e i dati dicono che l’accesso medio è di 10 volte all’anno”.
“Questa legge, se approvata, darà un medico a migliaia di persone in Lombardia – ha dichiarato Antonio Mumolo, fondatore e presidente dell’associazione Avvocato di strada, che in 25 anni di attività ha portato avanti 50 mila pratiche, grazie alla rete di 1000 avvocati volontari in oltre 60 città d’Italia -. Ad oggi, sono sei le regioni italiane che hanno approvato all’unanimità la legge che garantisce il medico di medicina primaria alle persone senza dimora. Il nostro obiettivo è fare in modo che il maggior numero possibile di regioni adotti questa normativa, rendendo evidente la necessità di uniformarla a livello nazionale e superare così il carattere sperimentale della legge attuale”.
“Una società ha senso quando si prende cura di tutte le persone e anche l’ultimo della fila deve aver il diritto alla salute – spiega Marco Furfaro, promotore a livello parlamentare della legge entrata in vigore a fine 2024 – perchè la salute è fondamentale per accedere alle opportunità e rimettersi in gioco”.
Presente anche l’assessora alle politiche sociali e welfare del Comune di Bergamo Marcella Messina che ha sottolineato la centralità del tema per i Comuni: “A Bergamo possiamo contare su sinergie e collaborazioni virtuose, ma non possiamo affidare questa battaglia giusta, forte e importante a progetti che finiscono, e che poi vanno rifinanziati. Deve esserci continuità sia temporale che territoriale, stabilizzazione e riconoscimento. Guardiamo con grande interesse alle Case di comunità, perchè non destinare al loro interno ambulatori appositi per garantire le cure primarie ai senza dimora?”
Don Roberto Trussardi, delegato di Caritas Lombardia, ha messo in luce alcuni aspetti post pandemia: “Dopo il Covid le persone in strada sono aumentate, con un incremento di utenza femminile, di giovani adulti della fascia 18 – 25 anni e di cittadini con patologie psichiatriche; anche l’aggressività legata al disagio mentale e al consumo di sostanze è aumentata”.
Fiorella Gazzetta dell’ambulatorio Sanità di Frontiera e Giulio di Rosa di CRI Lombardia hanno portato le loro esperienze sul campo a Varese e Milano, dove prestano assistenza a persone senza dimora italiane e straniere, spiegando la necessità di sburocratizzare le procedure per essere più efficaci ed evidenziando la crescita dei bisogni e delle cronicità, e quindi di farmaci e cure continuative.
Massimo Cortesi di Arci Lombardia ha esplicitato l’importanza del terzo settore e dell’alleanza sia tra le realtà che ne fanno parte sia con le istituzioni, al fine di mettere in campo una vera co-programmazione, in una logica sinergica e non sostitutiva.
L’europarlamentare Cecilia Strada ha riportato alcuni dati “In Europa ogni notte 895 mila persone dormono all’addiaccio e le conseguenze sulla salute sono devastanti, con ripercussioni anche sull’aspettativa di vita, che oggi in Italia per chi è senza dimora si aggira sui 47 anni”.
“L’Europa non ha competenze dirette sulla salute – ha aggiunto – ma dovrebbe agire per garantire l’accesso alla salute dei senza dimora alla cure primarie, perché i diritti o sono di tutti o sono privilegi”.
In allegato, le immagini dei relatori del panel.
Qui la cartella stampa digitale della due giorni:
https://drive.google.com/drive/folders/1_SJ6Xkkd6eEy3IjmmsaEV_Sh4yVpG_KM
Milano, 14 marzo 2025