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Roberta Vallacchi e Arianna Spissu dopo la morte a Vigevano del detenuto incarcerato per una rapina da 55 euro e già segnalato per essere un soggetto fragile

VALLACCHI E SPISSU (PD): “DI FRONTE ALL’ENNESIMO SUICIDIO IN CARCERE, CHIEDIAMOCI COSA NON FUNZIONA”

“Siamo addolorati per quanto accaduto in carcere a Vigevano, ma l’ennesimo suicidio non rappresenta altro che un dato: il sistema, nel suo complesso, non funziona. E mai come in questo caso è palese”, lo dicono Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd e componente della Commissione Carceri del consiglio regionale, e Arianna Spissu, segretaria cittadina dei dem, dopo la morte del detenuto incarcerato per una rapina da 55 euro e già segnalato per essere un soggetto fragile. “Per questo le istituzioni dovevano prenderlo in carico prima di adesso, evitando così che si arrivasse al reato”, precisano le dem.

“Quanto è avvenuto è emblematico: sarebbe stato un caso da misura alternativa, avendo importanti problemi di fragilità e tentativi di gesti estremi alle spalle. Eppure, qualsiasi altra soluzione gli è stata negata. Quindi, cosa serve per poter evitare una situazione come quella che poi è successa? Gli strumenti legislativi ci sono, il problema è che devono essere attuati e devono essere fatti stanziamenti in questa direzione. Ma se si considera il tema del carcere come marginale e punitivo, viene a essere deficitaria la stessa democrazia, che nel caso degli istituti penitenziari parla di rieducazione e reinserimento”, insistono Vallacchi e Spissu.

“È un tema su cui occorre intervenire con estrema urgenza, tenendo presente che, come denunciano i sindacati della Polizia penitenziaria, dall’inizio dell’anno, cioè meno di un mese, i suicidi in carcere in Italia sono già stati 9 e questo è il secondo, in pochi mesi, nell’istituto penitenziario di Vigevano. Sono i tanti dimenticati, di cui nessuno si occupa davvero”, concludono Vallacchi e Spissu.

Milano, 31 gennaio 2025

 

 

PD Regione Lombardia