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È stata votata ieri in Consiglio regionale una mozione che impegna la Regione Lombardia a sottoscrivere una convenzione per aderire all’Arai, l’Agenzia regionale per le adozioni internazionali, attiva in Regione Piemonte dal 2019. Favorevole anche il voto del gruppo del Pd.

“Si tratta di una buona proposta, ma deve essere solo l’inizio di un cammino, perché l’ente in questione deve essere in grado di dare risposte in un quadro che si presenta sempre più complesso” commentano i consiglieri dem Carlo Borghetti e Roberta Vallacchi che durante il suo intervento ha illustrato i dati pubblicati lo scorso 25 gennaio dalla Commissione Adozioni Internazionali.

 

“Nel 2022 si sono concluse 565 adozioni e 2.520 sono le famiglie rimaste in attesa – riporta Vallacchi – dati molto lontani dal periodo pre-Covid in cui, per esempio nel 2017, le adozioni internazionali erano state 1.169 e nel 2010 4.130. Oggi siamo a ormai meno di un quinto, il 18%, rispetto al 2010”.

“Le ragioni sono molteplici – spiega la consigliera – i costi, i tempi (ci vogliono anche cinque anni per riuscire ad accogliere un bambino), le incertezze, l’atteggiamento dei diversi Paesi e, talvolta, anche questioni geopolitiche. Ormai si tratta davvero di una missione impossibile”.

 

“É necessario, dunque, cambiare completamente l’approccio, ragionando su un sistema integrato – dicono Vallacchi e Borghetti – La presenza di un ente non può essere circoscritta esclusivamente a processi di adozione internazionale, ma piuttosto ad un lavoro su più fronti che sia integrato con la realtà locale e che interloquisca con i soggetti istituzionali coinvolti e, soprattutto, sia in grado di comprendere il contesto in cui opera”.

 

Vallacchi e Borghetti si sono poi focalizzati anche su altri tipi di problemi, ricordando che “su cento adozioni, tre vanno in crisi con intervento tribunale e rischio fallimento” e che “nel 2022 il 62% dei bambini adottati erano minori con special needs, che presentano problemi neurologici, psichici o genetici e che arrecano un notevole carico di responsabilità e di emotività sulle famiglie”.

 

“L’adozione richiede un approccio multidisciplinare ed è necessario costituire sul territorio delle équipe integrate per poter fare diagnosi accurate e progettare interventi mirati: dallo psicologo dello sviluppo, allo psicoterapeuta familiare, al pediatra, dal neuropsichiatra infantile, al pedagogista – concludono i consiglieri – auspichiamo che presto anche la Regione Lombardia si doti di questo tipo di servizio che rappresenta sicuramente un primo passo, anche per ridurre notevolmente i costi a carico delle famiglie”.

 

Milano, 6 dicembre 2023

PD Regione Lombardia