MAJORINO E BOCCI (PD): “BOCCIATURA: UNA BELLA SODDISFAZIONE PER IL CONSIGLIO. NESSUNO DECIDA SULLA VITA DI RAGAZZE E RAGAZZI”
“Credo sia una bella soddisfazione per il consiglio regionale lombardo, che ha rifiutato questa azione scellerata da parte della destra che vuole decidere sulla vita delle ragazze e dei ragazzi. E anche una bella dimostrazione in controtendenza rispetto ad altri episodi. Per questo siamo molto soddisfatti, perché crediamo che sia importante che la vita vera non si faccia condizionare dalle scelte politiche”, commenta così, Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd, la bocciatura a maggioranza, stamattina, in Aula, della mozione contro le carriere alias voluta da Fdi.
E sui motivi che hanno palesemente spaccato la maggioranza di centrodestra, Majorino, che nel suo intervento ha letto la testimonianza di uno studente universitario sull’importanza delle carriere alias, fa notare che “evidentemente c’è qualche conflitto su altre questioni. Cioè è chiaro che in questo voto, soprattutto in quanto segreto, si sono riversate tensioni tra le componenti politiche del centrodestra che magari c’entrano anche poco con questa vicenda”.
Alla consigliera dem Paola Bocci il compito di fare la dichiarazione di voto convintamente contraria alla mozione: “Durante la discussione abbiamo sentito talmente tante parole fuori luogo che non c’è dubbio sulla nostra posizione. Qualcuno poi ha parlato di questioni politiche e non di singoli casi. Ma chi fa politica deve pensare al benessere di tutti e di ciascuno e in questo caso, di coloro che chiedono di vedere tutelato e rispettato un diritto. E chi siamo noi per giudicare come vogliono riconosciuta la loro identità queste ragazze e ragazzi?”, si è chiesta retoricamente Bocci.
“Quindi, il nostro compito è fare stare bene i cittadini, non basare i nostri atti sui pregiudizi o sulla propaganda. La mozione è contro le carriere alias, le premesse sono giudicanti, discriminanti, e molto poco verosimili”, ha detto, prima di smontare le deboli motivazioni della mozione.
“Sostenete che l’identità alias non è riconosciuta. In realtà, non agisce sull’identità fisica, ovvero sull’insieme delle caratteristiche somatiche che permettono di non confondere una persona con un’altra. Inoltre, non vi è alcuna modifica dell’identità anagrafica, ma agisce esclusivamente su una identità pseudonima – ha spiegato la consigliera Pd –. Parlate di reato di falso ideologico, quindi sembrerebbe che l’attivazione dell’identità alias possa essere censurata dal nostro codice penale. Assolutamente no, invece, perché non corrisponde a nessun reato previsto dal nostro ordinamento: non al falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, non alla sostituzione di persona, non all’istigazione a delinquere”.
Per Bocci e il Pd “l’identità alias trova fondamento nella nostra Costituzione. Per questo oggi avremmo voluto che questo consiglio, invece di discutere questa mozione, avesse avuto la possibilità di far conoscere cos’è una carriera alias e Regione dovrebbe semmai facilitare la crescita dei progetti che lo raccontano, a partire dagli istituti di formazione professionale che sono di sua competenza”.
Milano, 10 ottobre 2023