OK DELLA COMMISSIONE SANITÀ ALLE LEGGI SULLE UNITÀ SPINALI E SULLA VITA INDIPENDENTE
“Come primo firmatario e proponente della legge sulle Unità spinali sono molto soddisfatto della sua approvazione, all’unanimità, in commissione Sanità. Ora manca solo il voto finale in aula consiliare il 29 novembre”, lo dichiara Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente del consiglio regionale, a proposito del progetto di legge ‘Definizione e funzionamento delle Unità Spinali del servizio sociosanitario regionale lombardo’ (👉qui il testo e l’iter istituzionale).
“È stato un lavoro partito dalle proposte delle associazioni dei pazienti e con loro e con tutti i gruppi consiliari ho condiviso un percorso che ci ha visti uniti sui principali obiettivi della legge, a favore di chi vive in carrozzina, ma che ha diritto a una esistenza piena e a una presa in carico globale, non solo sanitaria”, aggiunge Borghetti.
La legge, in sintesi, “definisce le Unità spinali come servizi multidisciplinari per la presa in carico nel momento acuto del bisogno sanitario; istituisce la Rete delle Unità spinali, a partire dal rilancio degli hub esistenti (Niguarda, Mozzo, Sondalo), stabilendo l’istituzione di spoke territoriali per la presa in carico dei cronici, anche per la parte sociale; istituisce il Registro per la raccolta dati mielolesi per favorire la ricerca e soluzioni innovative; istituisce il Tavolo permanente presso l’assessorato per coinvolgere esperti e pazienti nelle decisioni; riconosce il ruolo delle associazioni di pazienti e familiari”, come sintetizza il vicepresidente.
Unanimità, in Commissione, anche per il progetto di legge a sostegno dei progetti di vita individuale per le persone con disabilità (👉qui il testo e l’iter istituzionale). Il documento, di iniziativa dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale, di cui Borghetti è firmatario, parte da quanto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificato dalla Repubblica Italiana, secondo cui spetta agli Stati garantire a tutte le persone con disabilità il diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale, ovvero il diritto “a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone” e alla “loro piena integrazione e partecipazione nella società”.
La pietra angolare del processo di riforma della proposta di legge è, senza dubbio, il progetto di vita individuale che diventa una sorta di mappa esistenziale della persona con disabilità, individuando le risorse e le competenze necessarie a sostenere il percorso di vita e orientandone l’utilizzo.
“Il progetto di legge per la vita indipendente delle persone con disabilità, una volta diventato legge, se sarà un giorno pienamente implementato, dovrà portare a una rivoluzione: non dovranno più essere le persone fragili a trovare le risposte nel sistema sociosanitario e ad adattarsi ai servizi esistenti, ma dovranno essere i servizi ad adattarsi ai bisogni della persona. Un ribaltamento della situazione attuale. Sarà il progetto di vita indipendente, e piena, delle persone ad orientare le risposte che i servizi dovranno loro dare: servizi al servizio della persona, e non persone al servizio dei servizi”, conclude Borghetti.
redazione N7ggPd