SOS INFERMIERI: IN LOMBARDIA NE SERVONO 9500,
PIZZUL E ROZZA (PD): “SERVE ISTITUIRE LA FIGURA DEL DIRETTORE ASSISTENZIALE”
Istituire la figura del direttore assistenziale. È questo il senso del progetto di legge depositato dal gruppo del Pd e presentato oggi a Palazzo Pirelli dal capogruppo Fabio Pizzul e dalla consigliera regionale Carmela Rozza, prima firmataria del progetto. La proposta nasce dalla convinzione che nella gestione della sanità territoriale, il cui potenziamento è previsto dal Pnrr, la figura dell’infermiere è centrale.
“Nella riforma della legge sanitaria, di cui ieri in aula sono state approvate le modifiche imposte dal governo, non si è affatto tenuta in considerazione la necessità di valorizzare la figura degli infermieri e degli altri operatori della sanità e di dare loro un ruolo nella governance – ha affermato Pizzul -. Con questo progetto di legge vogliamo rimediare alla grave mancanza di chi governa la Lombardia”.
“La verità è che la Lega e i suoi alleati sono nemici delle professioni sanitarie – attacca Rozza – . Nell’ultimo mese, infatti, hanno bocciato diverse nostre proposte per la loro valorizzazione, ma dimenticare gli infermieri è un errore gravissimo”.
Qualche dato. In Lombardia il fabbisogno di infermieri, stimato dall’Ordine professionale, è di 9500, di cui 3500 solo nelle Rsa e 4800 sul territorio, tra Case e ospedali di comunità, hospice, Unità speciali di comunità territoriali e centrali operative.
Una vera emergenza, ormai cronica, che rischia di non avere fine. La professione non è attrattiva. Il rapporto fra l’offerta di posti nei corsi di laurea e le domande presentate è di 1,44, mentre quello per fisioterapisti, solo per fare un esempio, è di 10,74. Questo accade, perché ad oggi non c’è alcun riconoscimento dell’autonomia della professione e nessuna possibilità di carriera. Ed è per rimediare a questo grave deficit che il Pd ha presentato questo progetto di legge che istituisce la figura del direttore assistenziale, un dirigente che operi alla pari con il direttore sanitario nell’organizzazione delle strutture. Ad oggi, la legge di riforma della sanità non ne prevede nessuno, né nelle case di comunità, né nei distretti.
Il Pd aveva inoltre proposto, sul modello di quanto già attuato in Emilia Romagna e Liguria, che nei Poas (Piani di organizzazione aziendale strategica) il responsabile delle case di comunità, strutture a bassa intensità di cura per le quali il Pnrr prevede la figura di un dirigente infermieristico, potesse essere una figura medica o delle professioni sanitarie e che fossero previsti dirigenti infermieri negli ospedali di comunità. Tutte proposte che però sono state bocciate. Durante la discussione sulla riforma sanitaria era stato inoltre chiesto che fossero previsti incentivi per i giovani residenti in Lombardia, questo perché da sempre i lombardi non sono attratti dalla professione e le strutture si reggono solo su chi arriva da altre regioni.
“Ma Lega e alleati sono rimasti sordi a ogni nostra proposta e non hanno mostrato alcun interesse per gli infermieri – concludono Pizzul e Rozza -. Domani, giornata a loro dedicata, probabilmente li ricorderanno come eroi, ma nella realtà continueranno a non occuparsene”.
👉 Qui le slide di presentazione del progetto di legge
👉 Qui il testo del progetto di legge e l’iter istituzionale
👉 Il video della conferenza stampa
Milano, 11 maggio 2022