Sanità-Astuti (Pd): Le modifiche alla legge di riforma imposte dal Governo introdotte senza alcun confronto. Gli errori denunciati dal Pd restano tutti
E’ stato votato questa mattina in consiglio regionale il progetto di legge ordinamentale che introduce nella legge di riforma della sanità le modifiche imposte dal Governo, modifiche che si sono rese necessarie a meno di sei mesi dall’approvazione della nuova normativa. Contrario il voto del Pd, che ne critica il metodo e il merito. “Innanzitutto – spiega il capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti- per evitare l’impugnazione da parte del Governo è stato necessario modificare 15 articoli sui 37 della legge. Punti sostanziali dunque e non formali, come è andata ripetendo la vicepresidente Moratti. Basti pensare al ruolo delle Ats, che il Governo aveva chiesto di superare in quanto superflue, ma la maggioranza si è ostinata a confermare. Ma quel che è peggio è che le modifiche sono state introdotte con un grave ritardo , senza presentare una legge ordinaria e senza alcun confronto con le minoranze”.
Il Pd ha presentato diversi ordini del giorno per evidenziare i gravi errori della legge, in stragrande parte respinti dalla maggioranza. “Uno fra questi- sottolinea Astuti- è relativo al pessimo funzionamento dei pronto soccorso, determinato dalla debolezza della sanità territoriale. Per porvi rimedio servirebbero più Case di comunità. Alcuni studi, infatti, dimostrano che questo abbatterebbe significativamente gli accessi”
“ Da cambiare- continua Astuti- anche i criteri di acquisto delle prestazioni dai privati accreditati e il ruolo dei sindaci che devono essere coinvolti nella programmazione della sanità territoriale. Il loro parere deve essere vincolante, ad oggi non lo è ”.
“Gravissima, infine- sottolinea ancora Astuti- la mancanza di medici di base, ormai un’emergenza, per la quale abbiamo chiesto l’aumento dell’importo delle borse di studio per gli specializzandi. Resta irrisolto, inoltre, il problema delle liste d’attesa che genera di fatto un sistema sanitario non equo. Chi può pagare si cura, chi non può deve attendere, a rischio della propria salute. Non a caso la Lombardia è la regione in cui si spende di più per curarsi”.
“Su questo fronte c’è almeno una anche se debole nota positiva- conclude Astuti- è stato approvato un nostro ordine del giorno che chiede alla Regione di attivarsi per l’istituzione dell’agenda unica di prenotazioni fra pubblico e privato . Un provvedimento atteso da anni ma mai concretizzato per la mancanza di volontà della Regione di coordinarsi con il privato accreditato. Ci auguriamo che almeno questa volta l’impegno diventi reale”.
Milano, 10 maggio 2022