“Un blitz e una forzatura dei tempi assolutamente inopportuna, per esautorare e scippare a Città metropolitana e a ben 61 comuni milanesi la gestione di uno dei parchi più importanti della Lombardia, un vero e proprio polmone verde che abbraccia Milano da est a ovest per un totale di quasi due milioni di abitanti. E non è la prima volta che la destra che governa la Regione ci prova”. È questo il commento di Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale e componente della commissione Ambiente, e Matteo Piloni, capodelegazione dem in commissione Agricoltura e Parchi, in merito alla decisione di modificare la programmazione dei lavori e calendarizzare già per domani, in commissione Agricoltura, il progetto di legge sulle modifiche alla governance del Parco Agricolo Sud Milano.
“Non ci piace la forzatura che viene portata avanti nei tempi e nei modi e, soprattutto, non ci piace il merito di questa proposta che permette alla Giunta regionale di imporre un proprio nominativo come direttore del Parco – attaccano i consiglieri dem -. Si tratta di fatto di un’entrata a gamba tesa nella gestione di un parco voluto e gestito dai comuni insieme a Città metropolitana. Una ingerenza inaccettabile”.
“Inoltre, se la proposta del centrodestra dovesse essere approvata – sottolineano Borghetti e Piloni – aumenterebbero i costi a carico di tutti i comuni coinvolti, quale che sia la loro parte politica. I sindaci e le amministrazioni locali, anche quelle del centrodestra, lo sanno? Ci piacerebbe sapere anche quale riscontro abbiano avuto i proponenti dai Comuni del Parco. Sono stati sentiti? Perché a quanto ci risulta molti sindaci ed amministratori sono rimasti sorpresi”.
Borghetti e Piloni manifestano la loro preoccupazione anche in merito al futuro del Parco: “Non vorremmo che dietro la presunta sburocratizzazione si celino progetti in contrasto con le finalità istitutive di sviluppo sostenibile di cui l’attuale gestione del Parco è garante. Non bisogna dimenticare che il Parco Agricolo Sud Milano è stato istituito con legge regionale ormai più di trent’anni fa, a seguito della forte richiesta di cittadini, associazioni agricole e ambientaliste, per tutelare il territorio dal consumo e dalla frammentazione di suolo, sostenere la produzione agricola di qualità, tutelare il paesaggio e promuoverne la fruizione”.
“Nel frattempo, infatti, è partita una mobilitazione di singoli e associazioni che in pochi giorni, attraverso una petizione su Change.org – ha già raccolto alcune migliaia di firme” concludono i consiglieri dem.
Milano, 4 maggio 2022