Dote sport: no al limite dei 5 anni di residenza per i genitori single
Un operatore sanitario che si sposta da un’altra regione. Un’insegnante che viene assegnata a una scuola lombarda. Una mamma o un papà stranieri che sono arrivati con i loro bambini di recente. La casistica dei genitori single che risiedono in Lombardia da meno di 5 anni è varia. Per questo, con un emendamento alla Seconda legge di revisione normativa ordinamentale, che verrà discussa in commissione Sport la prossima settimana – mercoledì 10 novembre, nel tardo pomeriggio, dopo la seduta d’Aula sulla riforma della sanità lombarda –, il Gruppo regionale del Pd chiede di modificare un passaggio fondamentale dei requisiti del bando Dote sport.
“L’emendamento consentirebbe l’accesso a Dote sport alle famiglie monogenitoriali senza la barriera del vincolo di residenza dei 5 anni – spiega Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, capogruppo in Commissione e prima firmataria dell’emendamento –. Attualmente, per le famiglie con due genitori basta che uno sia residente da almeno un lustro. Con la presenza di un solo genitore, se non residente, la possibilità di accedere al contributo è azzerata”.
Eppure, fa presente Bocci, “anche con le recenti Olimpiadi abbiamo visto che i talenti emergono trasversalmente. Perciò, dobbiamo puntare sull’incoraggiamento allo sport che deve essere per tutti, soprattutto per chi ha meno possibilità economiche. E deve avvenire senza discriminazioni legate alla natura della famiglia, monogenitoriale o bigenitoriale, né alle origini dei genitori del minore”.
Non si tratta solo di dare una mano ai tanti ragazzi di origine straniera che, per altro, si stanno distinguendo anche nelle discipline sportive: “Ci sono ragazzi minorenni che si spostano da altre regioni, per seguire il genitore che magari si muove per lavoro. Perché dovrebbe essere precluso loro di avere un sostegno economico per partecipare alle attività sportive?”.
Complessivamente, in base ai dati Istat 2020, in Lombardia si contano circa 440mila nuclei monogenitoriali. Un fenomeno fortemente femminilizzato: le madri sole risultano circa 354mila e i padri soli 85mila.
Milano, 5 novembre 2021