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Stralciare al più presto la norma beffa artigiani del Decreto crescita. A chiederlo, a seguito dell’audizione dei rappresentanti della Cna Lombardia, tenutasi oggi in Commissione attività produttiva, è il consigliere regionale Samuele Astuti  (Pd) che spiega: “L’articolo 10 del Decreto crescita  prevede che  i contribuenti che hanno diritto alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico  (interventi previsti per eco bonus e sisma bonus, per esempio sostituzione di caldaie e serramenti) hanno la possibilità di optare, al posto delle detrazioni, per uno sconto  di pari importo che gli sarà concesso dall’impresa che ha effettuato l’intervento. Tale importo, secondo la legge, verrà poi rimborsato all’impresa come credito di imposta in cinque anni”.

“Si tratta –  afferma Astuti – di una norma iniqua, che comporta  una distorsione  di mercato. Questo perché  l’onere finanziario è scaricato interamente sull’impresa che è nella maggior parte dei casi di piccole dimensioni (in Lombardia sono 33 mila e contano in media due soli addetti), impresa che è spesso in sofferenza dal punto di vista creditizio e in pratica è costretta a fare da banca al cliente  anche se non vanta crediti ingenti di imposta nei confronti del fisco tali da consentire la compensazione”.

“A essere favoriti – continua Astuti – sono solo i grandi operatori energetici, gli unici che hanno una capienza fiscale   adeguata.  Ma non solo.  A seguito di rilievi dell’Antitrust è stato approvato un emendamento che consente all’impresa di  cedere il suo credito ai fornitori,  stratagemma che si è già rivelato inapplicabile.  I fornitori hanno già dichiarato di non accettare la cessione perché anche loro privi di imposte da compensare. Le piccole imprese del settore si trovano quindi  schiacciate tra i clienti che chiedono lo sconto  e minacciano di rivolgersi ad altri, e i fornitori che non accettano  la cessione del credito”.

“Per questo – conclude Astuti –  con il gruppo del Partito democratico mi adopererò perché la norma sia stralciata al più presto”.

 

Milano, 19 settembre 2019

PD Regione Lombardia