Sembrano scene di ordinaria amministrazione grillina, con cumuli di immondizia che invadono le strade, come purtroppo accade a Roma. E invece la responsabilità è leghista, di Aler Milano che è governata dalla Regione, e anziché nella capitale ci troviamo al Gratosoglio, periferia sud di Milano. Qui, nelle vie del quartiere popolare, di competenza dell’azienda regionale per l’edilizia residenziale, da mattina a sera si accumulano sacchi di immondizia che rimangono per strada fino al passaggio, puntuale e quotidiano, della nettezza urbana. Quei sacchi dovrebbero stare nelle casette apposite, che però sono insufficienti e si riempiono subito, oppure nei vani appositi dei palazzi, che però sono in condizioni pietose e non sono adatti alla raccolta, soprattutto se differenziata.
“La situazione è insostenibile da mesi e per questo due settimane fa ho scritto ad Aler e Amsa – spiega la consigliera regionale Carmela Rozza -. Ne è seguita una riunione con presente l’assessore Bolognini, ma non è cambiato assolutamente nulla. Il problema è che Aler e la Regione non hanno organizzato i luoghi di raccolta, che sono resi necessari anche dal fatto che in quegli stabili i vani dedicati ai rifiuti sono in condizioni pietose, con le canne di scorrimento per l’immondizia aperte: una cosa folle, incompatibile con qualsiasi raccolta differenziata. Amsa ha già rafforzato la raccolta, ma quanto dovrà attendere ancora per sapere da Aler dove posizionare i bidoni per la differenziata? La Lega non faccia pagare agli inquilini delle case popolari la propria incapacità.”
Proprio a Gratosoglio Carmela Rozza ha fatto tappa con il suo tour delle case popolari. Non solo immondizia per strada, ma degrado e, come al solito, abbandono: gli inquilini segnalano i problemi ma non hanno risposte, com’è il caso di un cittadino che da mesi è costretto a lavarsi nelle bacinelle.