“Le discriminazioni ideologiche della giunta leghista danneggiano prima di tutto gli italiani”.
Il consigliere regionale Samuele Astuti (Pd) commenta così la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha dichiarato discriminatoria la delibera del 2015 che stabiliva che per accedere al bonus bebè era necessario essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni consecutivi. “Un criterio – continua Astuti – evidentemente discriminatorio, in palese contrasto con i dettati dalla Corte costituzionale che la maggioranza leghista ha voluto introdurre solo in nome di un’ideologia populista e xenofoba, da campagna elettorale permanente, ma che in realtà si ritorcono proprio contro gli italiani che la Lega dice di voler difendere. Il risultato della delibera è stato, da subito, quello di escludere dal bonus bebè i tantissimi italiani provenienti da altre regioni che vivono in Lombardia per lavoro e ora, con la sentenza della Corte che ha ordinato di modificare la delibera e riaprire i bandi, di mettere in seria difficoltà anche chi aveva fatto affidamento su quel bonus e ora lo vede di nuovo messo in discussione”.
Milano, 27 febbraio 2019