Skip to main content

“Le peculiarità territoriali e demografiche del lodigiano rendono il problema della carenza dei medici di base, che sta coinvolgendo tutta la Lombardia, ancora più grave e urgente e le istituzioni devono e possono intervenire”.

Lo dice Patrizia Baffi, vice capogruppo del PD e componente della commissione Sanità in Consiglio regionale, riferendosi in particolare, ai casi degli ultimi mesi che coinvolgono Cavenago d’Adda, San Fiorano e San Stefano Lodigiano.

“Il nostro territorio, molto vasto e meno popolato delle aree metropolitane – spiega Baffi – non favorisce l’aggregazione dei medici ed è spesso scarsamente attrattivo per i professionisti. Per invertire questa tendenza, occorre favorire un lavoro in rete e una gestione più funzionale dei pazienti che potrebbe agevolare anche la presa in carico dei cronici che nel lodigiano non è ancora decollata. In ogni caso, se i medici non vengono sostituiti, diventa necessario autorizzare l’innalzamento del massimale da 1500 a 1800 assistiti, così come previsto anche per le località più svantaggiate nell’accordo per la medicina generale stipulato tra Ats e Regione Lombardia. Cosa che nel nostro territorio non si sta verificando, come dimostra la risposta negativa data al medico di Cavenago e riportata oggi dalla stampa”.

“Abbiamo la necessità di rispondere ai bisogni dei cittadini – conclude Baffi – pertanto l’Ats è chiamata a tenere conto di questi fattori e, come previsto dall’accordo, richiedere alla Regione Lombardia la possibilità di derogare l’innalzamento del massimale”.

 

Milano, 16 settembre 2019

 

PD Regione Lombardia