Violenza sulle donne, Piloni (Pd): “Un piano ambizioso sulla carta ma poco coraggioso. Si poteva fare di più, soprattutto sulla tutela dell’anonimato”
“Un piano ambizioso sulla carta, ma poco coraggioso. Si poteva fare di più, soprattutto sulla certezza dei finanziamenti e sulla tutela dell’anonimato”.
Il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd) commenta così il Piano quadriennale regionale per le politiche di parità, di prevenzione e di contrasto alla violenza contro le donne 2020/2023 approvato ieri in aula, con l’astensione del Partito Democratico.
“Un provvedimento che nasce per ampliare il sistema strutturale delle azioni integrate volte a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne che in Lombardia ha ormai raggiunto livelli da primato – spiega Piloni -. In che modo? Consolidando le reti territoriali, potenziando e qualificando le strutture e i servizi adibiti all’accoglienza e alla protezione delle vittime di violenza, incentivando le politiche di prevenzione”.
“Un piano ambizioso, ma poco coraggioso in quanto non accoglie le sollecitazioni utili a superare le criticità evidenti – sottolinea Piloni –. Abbiamo presentato numerosi emendamenti volti a risolvere le criticità evidenziate dalle reti antiviolenza e dai centri, ma in gran parte non sono stati accolti e rimandati ai regolamenti attuativi. Il Piano, in realtà timido, non affronta il tema dell’incremento, puntualità e continuità dei finanziamenti a misure e progetti necessaria per l’efficacia delle azioni e dell’impegno pluriennale dei fondi”.
“E’ stato invece approvato – aggiunge il consigliere dem – un nostro ordine del giorno che assume impegni per la continuità dei progetti nell’inserimento lavorativo, il supporto al disagio abitativo, l’aumento dei fondi destinati ai centri e la loro programmazione pluriennale, lo snellimento delle procedure di rendicontazione, l’ampliamento del perimetro delle spese rendicontabili, il coinvolgimento delle reti nell’eventuale apertura a nuovi soggetti”.
“Da parte nostra vigileremo – continua Piloni – sulla piena applicazione degli impegni presi con l’ordine del giorno ma non assunti nel Piano. Continueremo, inoltre, a batterci perché sia cancellato l’obbligo di inserimento del codice fiscale e la sua sostituzione con codici alfanumerici che garantiscano l’anonimato delle donne, come chiedono da sempre i centri antiviolenza che lavorano con serietà e competenza sui territori”.
“Il nostro voto di astensione – conclude Piloni – sta a significare la richiesta di un maggiore e continuativo impegno della Regione nel contrasto alla violenza sulle donne. È necessario investire più risorse proprie e valorizzare le reti, gli enti locali e i centri coinvolti nel contrasto al fenomeno”.
Milano, 26 febbraio 2020
L’iter del provvedimento e tutti i testi sul sito del Consiglio regionale