Il Consiglio regionale ha modificato la legge che riguarda i vitalizi dei consiglieri regionali che sono stati in carica fino al 2013. Per tutti quelli entrati in carica nelle ultime due legislature, infatti, il vitalizio è stato abolito sulla base di una legge del 2011, nata su iniziativa del Pd. L’assegno degli ex consiglieri, già ridotto negli ultimi cinque anni per effetto di un “contributo straordinario”, viene ora ridotto in modo stabile. Si studia una norma per dare un trattamento pensionistico ai consiglieri in carica ora.
Il Consiglio regionale, nella seduta di martedì 28 maggio, ha recepito l’intesa Stato Regioni sugli assegni vitalizi degli ex consiglieri regionali. La novità, di fatto, consiste nel ricalcolo con metodo contributivo degli assegni dovuti. Una modifica che in Lombardia non porterà a risparmi particolarmente significativi, per due ragioni: i vitalizi sono stati aboliti con una legge del 2011, e i consiglieri delle legislature successive, a partire dal 2013, non ne hanno diritto; i vitalizi in essere, degli ex consiglieri, sono già stati decurtati in misura variabile in ragione dell’entità dell’assegno percepito.
“Il passaggio al sistema contributivo – spiega il capogruppo Fabio Pizzul – è certamente più equo, anche se l’effetto reale che avremo è che il taglio già operato cinque anni fa sarà reso stabile. Stiamo parlando di vitalizi, che sono cosa diversa dalle pensioni. In merito a queste, è giusto pensare ora a introdurre una modalità per non far perdere ai fini contributivi gli anni passati in Consiglio regionale, mettendo il lavoro di consigliere al pari degli altri lavori”.
Redazione NovitàSettegiorniPD