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“A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria troppo ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini lombardi e distruggendo una storica cultura della cura autenticamente lombarda, il PD non può che votare contro”.
Così il capogruppo del PD in Regione Lombardia Fabio Pizzul, nel suo intervento in Aula ha spiegato martedì pomeriggio il voto contrario del Partito Democratico alla riforma della sanità lombarda firmata dalla vicepresidente Letizia Moratti e dal presidente Fontana.

“In questi anni – ha detto Pizzul in Aula – avete separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di medicina generale e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità).”
“Vi abbiamo raccontato la nostra idea di sanità – ha detto poco prima di concludere – vi site arroccati sulla vostra ideologia sanitaria rendendo ancora più grave e sbagliata la vostra scelta perché rimandate l’applicazione di molte delle cose che scrivete in questa legge alla prossima legislatura.”

Il voto segue sedici giorni di discussione in Aula, comprese alcune notturne e una seduta domenicale, in cui il Pd ha spiegato in dettaglio le proprie critiche all’attuale modello di sanità vigente in Lombardia e, soprattutto, ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata.

👉L’iter istituzionale del progetto di legge con tutti i documenti allegati sul sito del Consiglio regionale

👉Il progetto di legge in sintesi (dal sito del Consiglio regionale)

👉 il testo della legge

 

Il primo dicembre il presidente Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti hanno illustrato, in una conferenza stampa, la legge di riforma della sanità lombarda approvata. 👉Le slide presentate in conferenza stampa dalla giunta lombarda all’indomani del voto

Fontana e Moratti descrivono una realtà parallela – ha commentato Fabio Pizzul -. La Lombardia non ha affatto anticipato il PNRR, ma ha dovuto, su richiesta del Governo, colmare un ritardo pazzesco sulla medicina territoriale e infatti le case di comunità in altre Regioni esistono già da anni mentre in Lombardia no, e non certo perché qui arrivassero meno risorse che altrove. Quanto ai tagli, bisogna precisare che il fondo sanitario nazionale è cresciuto costantemente tranne nei difficili anni della crisi dello spread, dopo la fine del governo Berlusconi, e gli anni in cui è cresciuto di più sono stati quelli dopo la riforma Maroni, con i governi guidati dal PD. Quanto ai lavori d’Aula, si è discusso a lungo, e lo ha fatto solo la minoranza, non per gentile concessione di qualcuno ma perché il Pd lo ha preteso, utilizzando un articolo del regolamento che permette una deroga a legislatura al contingentamento dei tempi. Lo abbiamo fatto perché l’ascolto in commissione non c’è stato, né delle istanze delle opposizioni né del mondo sanitario, e infatti pochissime loro proposte sono state fatte proprie dalla maggioranza. In Aula, il centrodestra è stato granitico, ostile ad ogni emendamento delle minoranze, anche perché il presidente ha impedito, usando una sua prerogativa, che si utilizzasse in alcun caso il voto segreto. Questa è una legge calata dall’alto, imperniata sulle stesse scelte ideologiche degli ultimi 20 anni, e speriamo che quelle sulla sanità territoriale non siano solo parole e che i cittadini possano davvero avere una sanità più vicina come il Pd ha proposta ormai da tempo”.

👉Il materiale di comunicazione del gruppo (volantino, card, video degli interventi, altri video)

👉Perché questa riforma non ci piace, punto per punto

Redazione N7ggPd

 

PD Regione Lombardia